L'Ordine dei medici: "Abolire i concorsi, non servono". Sindacati: "Dalla padella alla brace"

ROMA – La proposta lanciata dall'Ordine dei medici di Milano di abolire i concorsi per i medici degli ospedali pubblici, poiché "non premiano il merito e si sa già chi li vince", non piace ai sindacati dei camici bianchi. Per la Fp-Cgil Medici e il sindacato dei medici dirigenti Anaao-Assomed, infatti, eliminare i concorsi e lasciare la scelta per la nomina alla discrezione dei direttori generali sulla base dei curricola dei candidati, come indicato dall'ordine milanese, significherebbe passare dalla ''padella alla brace''.

"Secondo la proposta dell'Ordine dei di Milano – rileva il segretario nazionale Fp-Cgil Medici Massimo Cozza – si istituzionalizzerebbe infatti il libero arbitrio del direttore generale della struttura sanitaria il quale, nominato dalla politica, sarebbe chiamato a scegliere la nomina dei medici". Piuttosto che ''preoccuparsi della metodologia dei concorsi – sottolinea – l'Ordine dovrebbe preoccuparsi del fatto che in pratica i concorsi, a causa del blocco del turn-over, non vengono più fatti, e oggi ci sono oltre 8000 medici precari". Rispetto poi alla nomina dei primari, ricorda Cozza, "é in discussione proprio in queste settimane alla Camera il dl sul governo clinico, che prevede anche nuove regole proprio per l'assunzione dei primari". Le modalità previste, con una terna di candidati finale, vedono comunque contraria la Fp-Cgil Medici, secondo cui la nomina dovrebbe andare al primo candidato della graduatoria senza ulteriori scelte.

Boccia la proposta anche il segretario nazionale dell'Anaao-Assomed, Agostino Troise: "Un sasso nello stagno lanciato in modo poco circostanziato; una proposta troppo vaga". "Già da anni – afferma Troise – è previsto che il direttore generale scelga il candidato per la nomina a primario, assumendosene ovviamente la responsabilità. Una procedura che l'Ordine di Milano vorrebbe estendere ai medici, ma noi critichiamo tale modalità poiché il meccanismo chiaramente espone all'influenza da parte della politica''.

Nel caso dei medici al primo ingresso, sottolinea il leader Anaao, "é previsto oggi un concorso per titolo ed esami con una commissione di vari membri. Se qualcuno è a conoscenza di fatti specifici, li denunci alla magistratura – conclude – altrimenti questa proposta resta vaga e risulta dunque inutile".

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