“Tangenti per far avere soldi ai film di Lorenzo Balducci”: gip contro Blandini

Pubblicato il 18 Maggio 2012 - 10:12 OLTRE 6 MESI FA

Lorenzo Balducci (foto Lapresse)

ROMA – Gaetano Blandini, direttore generale della Siae, è accusato di concorso in corruzione: secondo l’accusa “ha concesso o fatto concedere ripetuti finanziamenti in favore di società di produzione cinematografica per la realizzazione di film interpretati da Lorenzo Balducci, figlio di Angelo” (ex presidente del cosniglio superiore dei lavori pubblici) ricevendo “ripetute utilità”.

Nell’ambito dell’inchiesta sul G8, il gip Antonella Minunni ha formulato questa accusa a Blandini. All’epoca dei fatti, e cioè nel 2008, Blandini era dirigente del ministero dei Beni Culturali.

Tra i film finanziati figurerebbero, secondo l’accusa, “Gas” (anno 2005), “Last minute Marocco” (anno 2007), “Ce n’è per tutti” (anno 2009), “Aspettando Godard” (anno 2009) e “Io, Don Giovanni” (anno 2009).

In cambio, sostiene l’accusa nell’ordinanza del gip, Blandini avrebbe ottenuto da Balducci, per il tramite dell’imprenditore Anemone, “lavori e la consegna di materiali presso la sua abitazione a Roma in via Licopoli per un valore di 9mila euro oltre alla vendita a un prezzo di favore di una Bmw intestata alla moglie”.

Secondo il gip, anche la posizione di Giancarlo Leone, già amministratore delegato di Rai Cinema, sarebbe “al vaglio degli inquirenti” che indagano sulle irregolarità dei finanziamenti ai film interpretati da Lorenzo Balducci.

Sempre secondo quanto scritto dal gip, a Igor Uboldi, già amministratore e socio della Edelweiss Production, “Anemone e Balducci dissero che avrebbero potuto ottenere ulteriori finanziamenti dal Ministero dei beni Culturali e da Rai Cinema grazie a contatti personali dello stesso Balducci con Gaetano Blandini e con Giancarlo Leone (del quale, scrive l’Agi, è in corso la verifica dell’effettivo ‘munus’ pubblicistico).