Loris Stival, Veronica Panarello ricorre in Cassazione contro la condanna per omicidio

CATANIA  –  Veronica Panarello fa ricorso contro la condanna per l’omicidio del figlio Loris Stival, morto a 8 anni nel novembre del 2014. L’avvocato della donna, Francesco Villardita, ha depositato in Corte di Cassazione il ricorso avverso alla sentenza della Corte d’assise d’appello di Catania che il 5 luglio del 2018 ha confermato la condanna di Panarello a 30 anni di reclusione per l’omicidio del bimbo e l’occultamento del suo cadavere.

Loris fu strangolato con delle fascette di plastica il 29 novembre del 2014 nella casa di famiglia a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa.

La sentenza di primo grado che condannava la donna a 30 anni di reclusione era stata emessa dal Gip di Ragusa, Andrea Reale, il 17 ottobre del 2016. Il ricorso davanti ai giudici della Suprema Corte verte su dieci punti. Alcuni erano stati anticipati dal penalista nel commentare le motivazioni della condanna: l’elemento soggettivo del reato e la contraddizione della sentenza che parla di dolo d’impeto, ma anche di pianificazione con il sopralluogo di Veronica Panarello; l’assenza di movente; e la capacità di intendere e volere dell’imputata. 

Lo scorso agosto il gip di Ragusa ha anche archiviato il fascicolo su Andrea Stival, il nonno paterno di Loris che Veronica Panarello ha accusato dell’omicidio del figlio perché questi, sostiene la donna, aveva minacciato di rivelare al padre una loro presunta relazione.

 

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