Roma, l’imprenditore Luca Cieri era presente alla rissa con Bertolaso: “Fuksas mi ha aggredito, sembrava un invasato”

Massimiliano Fuksas

Fuksas lo ha descritto come il «bullo che ha preso le difese di Bertolaso aggredendoci». Luca Cieri in fa l’imprenditore e domenica 28 marzo era presente nel ristorante di Prati a Roma in cui vi è stato uno scontro che ha visto protagonisti l’architetto Massimiliano Fuksas e il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso. La rissa è finita con l’arrivo dela polizia ed anche con alcuni contusi.

«Non mi ero nemmeno accorto che c’era Massimiliano Fuksas. Ero a cena con mio figlio, mia madre, mio padre, i miei fratelli e mio nipote». L’imprenditore racconta che la normale cena al ristorante si è trasformata non appena dalla porta della “Nuova Fiorentina” è entrato Guido Bertolaso. «All’improvviso Fuksas ha iniziato a inveire, ha cominciato a urlare “pezzo di m…, ’sto c…. di Bertolaso ancora va in giro”. E poi di nuovo “pezzo di m….” e alzava sempre di più la voce», racconta Luca Cieri, 43 anni, che non è «un bullo», ma l’amministratore delegato della Ecofim, un’impresa di costruzioni di Roma che «non fa né appalti pubblici né privati, ma solo sviluppo».

Alla “Nuova Fiorentina” , c’erano un centinaio di persone e «molte famiglie». E così, all’ennesimo insulto l’imprenditore si è alzato: «Sono andato al tavolo di Fuksas, che era con la moglie e una coppia di amici, per dirgli di abbassare la voce e soprattutto moderare i termini visto che c’erano dei bambini e poi credo che il capo della Protezione Civile meriti rispetto. La risposta? “Fascista squadrista” ed è partita una formaggiera».

Cieri racconta: «Mi hanno medicato al Gemelli, ma non è niente». Alla formaggiera, però, sono seguiti «piatti, posate, bicchieri, è volata anche una bottiglia d’olio. Sembrava un invasato». A dargli una calmata ci ha pensato il nipote di Cieri, 16 anni, un metro e novanta e tanto canottaggio nelle braccia, il quale vista l’evoluzione dell’alterco nel frattempo si era avvicinato al tavolo dell’architetto. Fuksas «ha ripreso a urlare “squadristi, fascisti. Siete tutti dei fascisti”, ma non rivolto a Bertolaso o a me, ma al ristorante. E a quel punto è scoppiata la rissa». Fuksas ha rimediato «un paio di pizze» ha raccontato la moglie Doriana «ed è scappato via — aggiunge Cieri — altrimenti l’avrebbero linciato». Due minuti dopo è arrivata la polizia.

E Bertolaso? Il capo della Protezione Civile non ha reagito: «Ha fatto finta di niente, Fuksas urlava ma lui non sembrava curarsene. Ha raggiunto il suo tavolo insieme alle persone che lo accompagnavano. Però quando il clima è diventato pesante si vedeva che era imbarazzato, anzi direi mortificato».

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