ANCONA – Era sposato, aveva due bambine bellissime, eppure “gli mancava l’amore e non ce la faceva più a stare a casa”. E’ la confidenza che Luca Giustini, l’uomo di 34 anni che ha ucciso a coltellate la figlia Alessia di 18 mesi, ha fatto a un suo amico. Una confidenza che l’amico ha poi riferito alla madre dell’uomo, evidentemente preoccupato. Giustini all’amico ha anche detto altro. L’uomo infatti gli ha chiesto se non fosse il caso di separarsi, ma la replica è stata: “Non posso”.
Un quadro psicologico complesso, che mal si sposa con l’idea di “famiglia perfetta” descritta dai vicini. Giustini viveva un forte disagio anche a detta della madre che lo ha incontrato proprio domenica mattina, poche ore prima che con un coltello da cucina colpisse al cuore e ai polmoni, per cinque volte, la figlia più piccola.
Brunella Michelini racconta: “Era come se fosse venuto a dirmi addio, abbiamo pregato insieme. Gli ho detto ‘Luca, che hai? Devi farti vedere da un dottore’. Avevo paura che potesse tentare il suicidio, mai avrei immaginato cosa sarebbe successo”. Giustini è ricoverato in ospedale in stato catatonico.
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