Luca Sacchi, Ansa Luca Sacchi, Ansa

Luca Sacchi, è stata un’esecuzione? E’ stato picchiato lui con la mazza

Luca Sacchi, Ansa
Luca Sacchi (foto Ansa)

ROMA – Quella di Luca Sacchi, il ventiquattrenne ucciso nei pressi di un pub del quartiere Appio Latino, è stata una vera e propria esecuzione? Di certo c’è che più passano i giorni più gli investigatori non credono all’ipotesi di una rapina finita male.

L’autopsia, come raccontano Fulvio Fiano e Rinaldo Frignani del Corriere della Sera, svela che sulle braccia del 24enne ci sono segni compatibili con la mazza da baseball che Paolo Pirino, uno dei due 21enni accusati dell’omicidio (l’altro è Valerio Del Grosso), ha usato anche contro la 25enne ucraina per provarle a strappare lo zaino che conteneva i soldi per la droga.

E’ lecito ipotizzare, quindi, che Luca Sacchi si sia difeso prima di venir ucciso con un colpo di pistola alla nuca. Questa ricostruzione però, continuano i giornalisti del Corriere e quelli del Messaggero, sembra incompatibile con quello che si può dedurre dai video girati dalle telecamere di sicurezza.

Nei filmati, infatti, si vede la macchina con a bordo Del Grosso e Pirino imboccare alcune strade contro mano per raggiungere Luca Sacchi e la fidanzata. Un testimone poi racconta che Del Grosso è sceso dall’auto già impugnando la pistola.

Quindi, se c’è stata, quando c’è stata l’aggressione con la mazza? 

E’ possibile, questa è la domanda che si pone il Corriere della Sera, che ci sia stata una aggressione precedente e che l’omicidio di Luca Sacchi sia stata una sorta di vendetta? 

L’interrogatorio della fidanzata di Luca Sacchi, Anastasiya Kylemnyk, slittato alla prossima settimana sarà fondamentale per rispondere a questa e alle altre domande (come quella dei tanti soldi nello zaino della ragazza) ancora senza risposta.

Fonte: Il Corriere della Sera, Il Messaggero.

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