Luca Serianni è morto, il linguista era stato investito sulle strisce pedonali a Ostia

E’ morto il professor Luca Serianni, il famoso linguista investito il 18 luglio da un’auto a Ostia, mentre attraversava sulle strisce pedonali. Si è spento alle 9.30 di oggi, giovedì 21 luglio, fa sapere la famiglia che ringrazia “tutti coloro che in questi giorni hanno manifestato il loro affetto “. I familiari e gli amici “esprimono la loro personale gratitudine al personale sanitario dell’Ospedale San Camillo di Roma”.

Chi era Luca Serianni

Serianni, 74 anni, dopo essere stato travolto dall’auto, era stato trasportato prima all’ospedale Grassi di Ostia e poi, alla luce delle gravi condizioni, trasferito al San Camillo di Roma, dove era arrivato già in coma.

E’ stata accertata la morte cerebrale per il linguista, comunicata dall’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’amato: “La direzione dell’azienda ospedaliera San Camillo mi ha appena comunicato l’esito piatto dell’elettroencefalogramma del professore Luca Serianni. È una notizia che mi addolora ed esprimo il cordoglio ai familiari che ieri hanno avuto un incontro con i medici e la direzione dell’ospedale. Purtroppo le condizioni del professore Serianni sono apparse subito molto gravi”, ha commentato D’Amato. 

Serianni era Vicepresidente della Società Dante Alighieri. Aveva insegnato per quasi quarant’anni all’università Sapienza di Roma, dal 1980 al 2017. E’ considerato uno dei più influenti studiosi di storia della lingua italiana. Il linguista è socio dell’Accademia della Crusca e dell’Accademia nazionale dei Lincei.

Il cordoglio de La Sapienza

“UN punto di riferimento nello studio della lingua italiana, un maestro amato dai suoi e ogni corso si concludeva con una standing ovation”. Così la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, ricorda e saluta Luca Serianni ed esprime “a nome suo personale e di tutta la comunità universitaria profondo cordoglio per la scomparsa del docente emerito della Sapienza, illustre linguista e filologo”.

Socio dell’Accademia della Crusca e dell’Accademia dei Lincei, vicepresidente della società Dante Alighieri, Serianni “è stato curatore dal 2004 del dizionario Devoto-Oli Storia della lingua italiana, autore di molti volumi tra i quali la Storia della lingua italiana edita da il Mulino, direttore delle riviste “Studi linguistici italiani” e “Studi di lessicografia italiana” e collaboratore di diverse pubblicazioni dedicate alla linguistica. Tra i riconoscimenti internazionali aveva ricevuto la laurea honoris causa dall’Università di Valladolid e il dottorato honoris causa dell’Università di Atene.
Alla Sapienza ha insegnato Storia della lingua italiana fino al 2017, anno del suo pensionamento”, ricorda Polimeni.

“Maestro amatissimo dagli allievi, ogni suo corso si concludeva con la standing ovation degli studenti. Nel 2014, dopo quarant’anni di attività didattica e accademica, aveva tenuto in una gremita aula 1 della Facoltà di Lettere la sua lezione di congedo, dal titolo Insegnare l’italiano nell’università e nella scuola. Tra le altre cose, in quell’occasione Serianni affermava che “Chi ha scelto di fare l’insegnante non può prendersi il lusso di essere pessimista” e manifestava il suo scetticismo sull’insegnamento a distanza -aggiunge Polimeni- Restando in contatto con la Sapienza anche dopo il pensionamento, Luca Serianni aveva prestato la sua consulenza, insieme alla collega Valeria Della Valle, per la supervisione del vademecum adottato dall’Università Scrivere con Sapienza – Manuale per testi chiari, corretti ed efficaci, firmandone l’introduzione”.

“Lo studio dell’italiano non ha costituito solo la sua professione, ma una grande passione alla quale ha dedicato tutta la vita. Molto attivo sulla scena culturale della Capitale e della sua Ostia, dove abitava da molti anni, teneva conferenze e partecipava a trasmissioni televisive, avvicinando anche il grande pubblico al fascino della lingua e del suo legame con la cultura”, conclude.

Gestione cookie