MACERATA – Luca Traini non si pente della sparatoria a Macerata e interrogato nel carcere di Ancona lo scorso 6 febbraio punta il dito contro Matteo Renzi: “E’ colpa sua se sono estremista”.
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Lo sparatore di Macerata, che ha imbracciato la pistola per “vendicare” l’omicidio di Pamela Mastropietro e sparato contro alcune persone di colore che camminavano per la città non rinnega quello che ha fatto, ma smentisce il movente razzista:
“Io non rinnego quello che ho fatto – si sente nelle registrazioni pubblicate dal quotidiano Il Tempo -: volevo colpire gli spacciatori, come quello che ha venduto la droga a Pamela Mastropietro. Non è colpa mia poi se a Macerata gli spacciatori sono tutti neri”.
Traini ha poi sottolineato che è dispiaciuto per aver colpito la ragazza di colore:
“Io volevo colpire solo maschi dell’età dello spacciatore presunto uccisore di Pamela”.
Lo sparatore è stato collegato ad ambienti di estrema destra, una radicalizzazione che Traini imputa a Renzi:
“Nel 2015 mi sono avvicinato all’estrema destra. In quel periodo, forse, ce l’avevo più con il governo che con gli immigrati. Con i dazi messi da Renzi. Gli immigrati li vedevo più come un contorno, come un qualcosa che il governo provocava”.