Luca Traini e quel tatuaggio sulle dita con scritto “outcast”. Intanto in carcere…

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Luca Traini, autore della tentata strage a Macerata

ROMA – “Luca Traini ha un tatuaggio sulle dita delle mani, la parola outcast, emarginato – riferisce l’avvocato difensore, Giancarlo Giulianelli –. Gli ho chiesto perché avesse messo quella parola, e mi ha spiegato di avere fatto quel tatuaggio non molto tempo fa, perché era così che si sentiva, all’epoca in particolare emarginato dagli amici, ma non solo. Questo per dare l’idea della persona con cui abbiamo a che fare”.

Traini, l’autore della tentata strage a Macerata, “si sente come a casa” nel carcere di Montacuto, in provincia di Alessandria, ribadisce il difensore. Avendo avuto un regime di detenzione ordinario, scrive il Resto del Carlino, ha diritto a uscire la mattina, quando ci sono alcune ore d’aria per i detenuti. Può frequentare la palestra, leggere i giornali e vedere la televisione.

Nel frattempo all’avvocato Giulianelli continuano ad arrivare offerte economiche in favore del 28enne maceratese, per sostenere le spese legali, offerte che lui peraltro respinge.

“Qualcuno mi ha detto che non avrei dovuto parlare delle manifestazioni di sostegno per lui – riferisce ancora l’avvocato –. Ma io non vedo perché non dovremmo parlarne, visto che sono reali. Rischiamo di diventare la ‘città dei però’, come ho sentito in televisione: si sente dire troppo spesso ‘certo, è sbagliato quello che ha fatto, però…’ Non mi sembra il caso di sottovalutare questo stato di cose. Questo non significa che la città sia razzista, o che ci sia una deriva fascista, significa che c’è un disagio trasversale di cui bisogna prendere consapevolezza”.

 

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