Luca Traini, "ha compiuto un atto terroristico, ma non è stato Salvini ad armarlo" Luca Traini, "ha compiuto un atto terroristico, ma non è stato Salvini ad armarlo"

Luca Traini, Michele Karaboue: “Ha compiuto un atto terroristico, ma non è stato Salvini ad armarlo”

L'esperto spiega perché quello di Luca Traini è un atto terroristico. E quali sono le responsabilità di Salvini
Luca Traini, “ha compiuto un atto terroristico, ma non è stato Salvini ad armarlo”

ROMA – Quello di Luca Traini è stato “un atto terroristico”, ma non è stato Matteo Salvini ad armare quel folle. Ne è convinto il professore Michele Karaboue, docente di Diritto dell’Immigrazione, che ai microfoni di Legge o Giustizia, in onda su Radio Cusano Campus, commenta così i fatti di Macerata.

“Penso non sia possibile collegare il problema dell’immigrazione con quanto fatto da Luca Traini – ha detto Karaboue – non si può giustificare o dare delle attenuanti ad un evento criminale che non è altro che una strage di poveri innocenti”.

In quelle ore, spiega il conduttore Matteo Torrioli, Karaboue stava seguendo la vicenda di Pamela Mastropietro:

“Ero in contatto con l’ambasciata nigeriana  – ha spiegato il prof – per quanto riguarda alcune questioni di carattere consolari della persona fermata e coinvolta nella morte della povera Pamela Mastropietro. Traini ha agito in poco tempo per dare una risposta, una sorta di auto vendetta. Aveva il tricolore che è sacro per un patriota. Vedere quella bandiera nelle mani di una persona armata, che cerca di uccidere persone inermi, suscita ancora maggiore sconforto”.

L’Onorevole Stefano Dambruoso, sempre ai microfoni di Legge o Giustizia, ha detto che tecnicamente questo raid non è un attacco terroristico. Ma il prof Karaboue non è d’accordo:

“Per me è invece un atto terroristico perché incute terrore. Questo evento ha terrorizzato una città, senza fermarmi nella definizione accademica di atto terroristico. Non dimentichiamo come il sindaco abbia dovuto fare un comunicato per dire a tutti di stare nelle case proprio perché questa persona era pericolosa e non si sapeva se fosse o meno solo. Inoltre questo atto ha riguardato diverse vite, diverse storie, persone che avevano il permesso di soggiorno”.

In molti hanno espresso, soprattutto sui social, solidarietà per Traini:

“Non si può solidarizzare con un atto criminale di questo tenore. Lo fanno i leoni da tastiera, gente che mantiene sui social l’anonimato perché gesti del genere potrebbero anche configurare un reato penale”.

Altri, invece, hanno dato la colpa del gesto di Traini a Matteo Salvini:

“Il clima in Italia è esasperato sul tema dell’immigrazione. Ci sono delle forze politiche che hanno fomentato gli animi dei più accesi. Non è corretto dire però che un partito possa aver armato un pazzo del genere. Penso che bisognerebbe lasciare fuori la campagna elettorale rispetto a fatti che vanno presi in carico dalla giustizia”.

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