MILANO – Non mangia e parla a stento, in carcere i compagni di cella cercano di distrarlo. Ma Luciano Manca è provato dal dolore e dal rimorso. Dolore perchè ha perso la figlia Francesca, 28 anni, per colpa della droga. Rimorso per aver ucciso un romeno di 18 anni in un campo rom, convinto fosse lo spacciatore che dava la droga alla figlia. Ma forse non c’entrava niente con quella storia.
“Manca mi è parso molto provato – racconta il consigliere regionale Pd Gianantonio Girelli che l’ha incontrato in carcere – ho avuto l’impressione che stia elaborando tutto quello che è successo in questi pochi giorni, che stia cercando di mettere a fuoco l’intera situazione. Ho avuto la sensazione che si tratti di una persona molta chiusa, che difficilmente riesce a condividere i suoi sentimenti, che non si apre facilmente agli altri”. Manca è nel settore dei detenuti a rischio del carcere di Canton Mombello: potrebbe essere vittima di rappresaglie, oppure tentare di farsi del male. Dopo il fermo di domenica sera, ora il giudice deve stabilire se lasciarlo in carcere o rimetterlo in libertà.