Lucio Dalla, funerale domenica a Bologna. La Cei: “Niente musica”

Pubblicato il 2 Marzo 2012 - 17:04 OLTRE 6 MESI FA

Lucio Dalla (Foto Lapresse)

BOLOGNA – Il funerale di Lucio Dalla si svolgerà domenica, nel giorno del suo compleanno, nella basilica di San Petronio di Piazza Maggiore a Bologna, alle 14,30. La camera ardente invece sarà allestita sabato, dalle 9.30, nel cortile d’onore di Palazzo d’Accursio, il palazzo comunale che si affaccia sempre su piazza Maggiore. E sempre da sabato, in piazza Maggiore, risuoneranno le canzoni di Lucio Dalla e domenica, giorno del funerale, a Bologna sarà lutto cittadino.

Da venerdì mattina la bandiera del Comune di Bologna sulla facciata del Palazzo Comunale è stata fatta calare a mezz’asta in omaggio al cantante scomparso. E’ il primo tangibile omaggio che l’amministrazione comunale ha rivolto a Lucio Dalla dopo la sua scomparsa. ”La scomparsa di Lucio è una perdita per tutto il mondo della cultura, pertanto credo sia giusto mettere a disposizione la città per ricordarlo ogni 4 marzo, e che sia la comunità degli artisti a decidere modalità e forme”.

La partita fra Bologna e Novara, in programma domenica alle 15, è stata spostata alle 18.30 vista la concomitanza con il funerale. Le due società hanno trovato un accordo che è stato avallato dalla Lega Calcio che ha concesso l’autorizzazione.

Ma sul funerale arrivano già le prime critiche, nella fattispecie quelle dei vescovi. Il funerale non è uno spettacolo, non deve solo ”esaltare” la figura del defunto. E, ha detto oggi mons. Alceste Catella, vescovo di Casale Monferrato e presidente della Commissione Cei per la Liturgia, ”spero che nel funerale di Lucio Dalla non vengano messi dischi con le sue canzoni. Dopo di che, noi non abbiamo i carabinieri per andare a impedirlo”. Del tema si è parlato in una conferenza stampa della Cei in cui veniva presentata la nuova edizione italiana del ”Rito delle Esequie”.

”Le esequie cristiane non sono uno spettacolo, anche se utilizzano la ricchezza e pluralità di codici della liturgia”, ha detto il portavoce della Cei, mons. Domenico Pompili, secondo cui oggi ”la morte è un fatto privato per le persone ‘comuni’ o pubblico per le celebrità”, per le quali e ”un evento che si consuma sotto i riflettori, un ‘media event’ che fa notizia per un paio di giorni e regala un po’ di visibilità a qualche personaggio, o produce un po’ di ‘retorica della pietà a distanza”’. ”E chissà cosa avverrà per il funerale di Lucio Dalla”, ha aggiunto mons. Pompili. Per mons. Angelo Lameri, dell’ufficio Liturgico Nazionale della Cei, contro la ”spettacolarizzazione” delle esequie funebri, ”occorre stare attenti, ad esempio, a non circondare in chiesa la bara con oggetti o elementi che vogliono solo esaltare la persona defunta. Da parte nostra c’è la preoccupazione che nel simbolismo, nei gesti, anche nei canti, come nel caso di mettere un disco durante il rito perché il ragazzo defunto amava tanto quel particolare cantautore, ci sia l’intento di esaltare la persona”. Mons. Catella, poi, ha avvertito che ”nei riti funebri non si facciano eccezioni di persone”.