LATINA – Non è stato un raptus quello di Luigi Capasso, il carabiniere di Cisterna di Latina che mercoledì ha sparato alla moglie, Antonietta Gargiulo, ha ucciso le sue figliolette di 8 e 14 anni e poi si è tolto la vita. Aveva premeditato tutto, nei minimi particolari, e aveva lasciato disposizioni scritte ai fratelli e i genitori per l’eredità e i risparmi. Aveva persino pagato i funerali. Mercoledì mattina quindi è partito dalla caserma di Velletri, dove prestava servizio, alla volta di Cisterna Latina con il chiaro intento di sterminare la sua famiglia.
Forse ci pensava da mesi, tanto è meticolosa la pianificazione con cui ha disposto le sue ultime volontà. I carabinieri hanno avuto chiaro il disegno quando hanno aperto la grande busta di carta che mercoledì mattina Capasso ha portato con sé nell’appartamento della mattanza. Dentro c’erano 5 buste più piccole, indirizzate ai fratelli e ai genitori.
Alla madre e il padre il carabiniere ha spiegato perché aveva maturato l’insana decisione di massacrare la sua famiglia. Tutto è nato quel 7 settembre, quando la moglie lo aveva cacciato di casa e aveva presentato un esposto contro di lui alla Questura di Latina, dopo che era stata aggredita fuori dalla Findus, davanti ai colleghi di lavoro e poi in presenza delle figlie. Un affronto che il carabiniere non le aveva mai perdonato, accumulando rabbia e odio. Fino a maturare una vera e propria furia omicida.
Ai fratelli invece Capasso ha voluto dare indicazioni per gestire le faccende che sarebbero rimaste in sospeso dopo la messa in atto del suo piano di morte. Nelle buste ha infilato degli assegni, dividendo in parti uguali i suoi ultimi risparmi. In un’altra ha lasciato invece un assegno da 10 mila euro, tanto aveva preventivato per coprire le spese funebri per sé, per la moglie e le sue bimbe. Ha inoltre chiesto che fosse venduta la casa di Cisterna nella quale aveva vissuto con loro e aveva incaricato il fratello di disdire luce e gas.
Ma in quella casa, si spera, presto tornerà Antonietta Gargiulo, unica sopravvissuta alla furia del marito. La donna, ancora incosciente, è stata sottoposta ieri a un intervento maxillo-facciale alla mascella sinistra, colpita da un proiettile, ed è ancora ricoverata nella terapia intensiva dell’ospedale San Camillo di Roma Antonietta Gargiulo. Secondo quanto si è appreso, il decorso post operatorio è buono. Le sue condizioni sono stazionarie e la prognosi rimane al momento riservata. La donna è ancora sedata e non sa nulla della tragedia che si è consumata in quella casa.