Luigi Prandi, suicida dopo aver perso tutto nel terremoto dell’Emilia

Pubblicato il 9 Aprile 2013 - 18:30| Aggiornato il 29 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

MANTOVA – Suicida a 68 anni, dopo che il terremoto dell’Emilia del maggio del 2012 gli aveva distrutto casa e laboratorio. Lunedì mattina Luigi Prandi è sceso in cantina, si è puntato la pistola al petto e si è ammazzato.

Il colpo finale era arrivato qualche giorno fa. La palazzina di Moglia che ospitava la casa e il laboratorio resi inagibili dal terremoto era stata demolita. Luigi, sposato e con una figlia, non ha retto.

”Scusate per quello che vi ho fatto”, ha lasciato scritto in un biglietto per i familiari. Come Romeo e Annamaria, i due coniugi di Civitanova Marche che si sono impiccati chiedendo scusa ai vicini per il disturbo

Storie di crisi, di gente che non riesce a pagare l’affitto o che una casa non ce l’ha più perché distrutta da un terremoto (evento non proprio raro in un Paese a rischio sismico come l’Italia) e mai ricostruita.

I carabinieri parlano di ‘crisi depressiva’  in cui l’uomo si dibatteva da tempo. Gli amici attribuiscono questo stato di prostrazione al dopo terremoto. ”Lo vedevo sempre alle riunioni per i terremotati e lui era sempre più giù,  pessimista sulla possibilità di avere aiuti dallo Stato per ricominciare. Domenica, poi, con un amico si era messo a piangere perché non aveva più i soldi per pagare l’affitto”.