Luigi Preiti: “Sento una voce, mia madre che mi chiama”. Carta del matto

Pubblicato il 29 Aprile 2013 - 10:25| Aggiornato il 24 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Luigi Preiti ha detto ai carabinieri: “Sento una voce… è mia madre che mi chiama…”. La “carta del matto”, scrive Guido Ruotolo su La Stampa. Luigi Preiti è quello che ha sparato davanti a Palazzo Chigi il 28 aprile 2013, mentre al Quirinale il governo Letta giurava davanti a Napolitano.

Quindi, in un primo momento, lo sparatore avrebbe dato segni di “follia” davanti ai carabinieri che lo hanno fermato (nella sparatoria sono stati feriti due carabinieri, di cui uno gravemente).

Preiti, scrive Ruotolo, avrebbe finto di essere matto solo all’inizio però, perché poi, davanti ai pm, ha mostrato invece estrema lucidità, tanto da prendersi appieno la responsabilità del gesto: “Cos’altro volete sapere? Vi ho detto tutto. Ho sparato io solo, ho fatto tutto io. Nessuno sapeva quello che avrei combinato”.

Ma la Procura di Roma non chiederà la perizia psichiatrica per Preiti. Il procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani e il sostituto Antonella Nespola sono convinti che Preiti abbia agito nel pieno delle sue capacità ma che la sua azione rientri nel comportamento di ”un esibizionista”.