MODENA – Antonella Barbieri rischia l’ergastolo per aver ucciso i suoi figli di 2 e 5 anni. La madre di Luzzara dopo aver commesso l’infanticidio e aver tentato il suicidio è stata ricoverata in ospedale, dove in un primo momento ha rifiutato le cure. Alla fine la Barbieri ha deciso di farsi curare e ora emergono particolari sul suo stato di salute mentale. La donna ha un passato di problemi psicologici, tanto da essere ricorsa a cure nei mesi scorsi, ed essersi rivolta persino ad un esorcista che la aiutasse.
Gli investigatori in questi giorni hanno ricostruito quanto accaduto nella casa di Luzzara. La donna ha prima soffocato nel letto matrimoniale la figlia di 2 anni Kim, poi ha preso il figlio di 5 anni, Lorenzo Zeus, e l’ha portato con sé in campagna dove l’ha ucciso con un coltello da cucina, prima di tentare il suicidio. Ricoverata all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio con un coltello nell’addome, la Barbieri ha dapprima rifiutato le cure. Poi dopo aver ricevuto supporto psicologico, ha iniziato a farsi curare e a collaborare, scrive La Gazzetta di Modena:
“L’ultima accusa è porto abusivo d’arma, riguardante il coltello usato dalla madre prima contro il figlio e poi contro di sè. In udienza il pm Pantani chiederà – domani – la misura cautelare in carcere della donna, in precedenza verrà interrogata la madre assassina (difesa dall’avvocato Federica Ghesini) ammesso che riesca fisicamente ad affrontare l’interrogatorio. Sinora Antonella ha fatto intendere – sia ai medici (in reparto) che agli inquirenti (nel breve interrogatorio, interrotto per le gravi condizioni della 39enne) di essere la responsabile di quanto accaduto. Tornando all’udienza, poi spetteranno due decisioni al gip Giovanni Ghini: in prima battuta sulla misura cautelare e poi sulla competenza delle indagini: i delitti sono avvenuti in due province diverse e sinora il pm Pantani ha collaborato con il collega mantovano Andrea Ranalli.
Con un quadro accusatorio così pesante Antonella Barbieri ha l’ergastolo come probabile pena da espiare, a meno che non venga provato che la 39enne non era capace d’intendere e di volere al momento dell’uccisione dei due figli. Un versante, quest’ultimo, più che aperto (è il movente) e non è difficile pensare che verrà chiesta più avanti una perizia psichiatrica sulla donna, anche perché il suo disagio psicologico era emerso nei mesi scorsi, a tal punto che aveva affrontato delle cure nell’ospedale di Pieve di Coriano (da cui era stata dimessa il 9 ottobre) per poi essere seguita, a Suzzara, dal centro psicosociale.
Per quanto riguarda le condizioni di salute della 39enne, la ferita al torace sta migliorando e l’operazione, al momento, non sembra necessaria. Ora la donna collabora con i medici e accetta le cure. Una “svolta” su cui ha di certo avuto un peso il supporto psicologico fornito alla donna sin da giovedì sera, cioè dal momento in cui è stata ricoverata al Santa Maria”.
Intanto la prognosi per la Barbieri resta riservata e si inizia a parlare di una forma di depressione, ma gli investigatori restano cauti e si parla anche di un esorcista a cui la donna si sarebbe rivolta in passato:
“Dalle numerose testimonianze raccolte, spunta un versante che la dice lunga sul disagio psicologico vissuto da Antonella Barbieri. La 39enne, in un crescendo di angoscia, si era decisa a rivolgersi a un sacerdote esorcista, temendo probabilmente di essere tormentata da una presenza satanica. Ma quello non fu l’avvio di pratiche o riti usati negli esorcismi: il prete contattato le suggerì di abbracciare una terapia psichiatrica. La donna, inoltre, dice di sentire delle “voci”, in particolare una “voce maschile” che la vuole spingere a farsi del male. Inoltre ha strane sensazioni come quella di vedere il suo corpo dall’alto. Le paure demoniache vengono tradite anche dal contatto che Antonella prese con don Paolo Gibelli, parroco dell’Immacolata a Suzzara: un giorno la donna prese parte alla messa e al termine chiese al sacerdote di ricevere la benedizione, poi avvenuta, della casa di famiglia.
Sul fronte clinico gli inquirenti scavano per capire se la donna, i cui problemi psicologici erano noti, sia stata assistita in modo adeguato. Intanto suo marito, l’ex giocatore di rugby Andrea Benatti, è stato convocato in procura a Mantova, probabilmente per essere ascoltato come persona informata dei fatti. La documentazione medica è stata acquisita. La donna era stata ricoverata per una settimana all’Oglio Po e una decina di giorni a Pieve di Coriano. È molto probabile che per fare chiarezza gli investigatori decidano di acquisire le cartelle cliniche nei due ospedali. Non è stata ancora effettuata l’autopsia sui due bimbi, ma solo quella che tecnicamente è definita ispezione cadaverica”.