Mafia: arresti per il clan Pacilli-Li Bergolis

ROMA – Colpo al clan Pacilli-Li Bergolis operante nel Gargano: gli uomini delle squadre mobili di Foggia e Bari e dello Sco della Polizia stanno eseguendo 18 misure cautelari nei confronti di esponenti di vertice accusati, a vario titolo, di favoreggiamento personale, estorsione e detenzione di armi aggravati dalle finalità mafiose.

Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale Antimafia di Bari, hanno consentito di ricostruire l'intera struttura criminale del clan, operativo in particolare nei comuni di Monte Sant'Angelo e Manfredonia ma con la capacità di intervento in tutta l'area garganica.

L'indagine – condotta da un apposito gruppo investigativo costituito da appartenenti alle squadre mobili di Bari e Foggia oltre ad elementi dello Sco – ha inoltre consentito di portare alla luce l'intera filiera dei favoreggiatori di Giuseppe Pacilli, il boss salito al vertice del clan, arrestato a maggio dello scorso anno proprio a Monte Sant'Angelo e inserito nell'elenco dei latitanti di massima pericolosità del Viminale.

Il clan negli ultimi anni e' stato protagonista di una violenta lotta di mafia con il clan rivale, quello dei Romito, un tempo alleato. Guerra che ha portato ad alcuni omicidi 'eccellenti' dei boss dei due clan rivali: nell'aprile del 2009 e' stato infatti assassinato Franco Romito, nell'ottobre successivo e' toccato a Francesco Li Bergolis.

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