Mafia, rubate le telecamere usate per localizzare il boss Messina Denaro

Pubblicato il 31 Dicembre 2010 - 12:17 OLTRE 6 MESI FA

Gli investigatori le avevano fatte piazzare nei pressi delle abitazioni di alcune persone vicine al boss Matteo Messina Denaro, nella speranza di riuscire a localizzare il superlatitante, ma le telecamere sono scomparse all’improvviso. Un mistero chiarito con l’arresto di due tecnici di una ditta concorrente a quella che aveva curato la sorveglianza. In cella sono finiti Michele Messana, 30 anni, di Mazara del Vallo, e Vincenzo Portali, di 33, messinese, con l’accusa di favoreggiamento aggravato nei confronti di Matteo Messina Denaro e dei suoi presunti fiancheggiatori, il fratello Salvatore Messina Denaro e Franco Luppino.

I due erano tenuti sotto controllo da alcune telecamere, del valore di circa 13 mila euro, piazzate nelle campagne di Campobello di Mazara. Il Gip di Palermo Michele Alaimo, accogliendo le richieste dei pm Carlo Marzella e Paolo Guido, ha firmato gli ordini di custodia cautelare, poi eseguiti dai carabinieri del Ros. Una terza persona sarebbe ancora ricercata. Gli strumenti, che appartengono ad alcune ditte private che lavorano per conto delle forze dell’ordine, secondo quanto pubblica oggi il Giornale di Sicilia sono stati rubati dai due tecnici che lavorano per la Poma srl con l’obiettivo di reimpiegarle per attivita’ proprie. I furti vennero commessi il 26 settembre, il 16 ed il 19 novembre scorsi, in località Tre Fontane.