Mafia, Spatuzza al Tar: "Fatemi entrare nel programma di protezione"

ROMA – L'ammissione di Gaspare Spatuzza al programma speciale di protezione. Lo hanno formalmente chiesto oggi, al Tar del Lazio, i legali del collaboratore di giustizia; i giudici della prima sezione ter del tribunale amministrativo si sono riservati di emettere in tempi brevi la loro sentenza.

Il ricorso proposto da Spatuzza e' stato oggi discusso nel merito, dopo che il 19 maggio scorso, i giudici amministrativi, ordinarono ai ministeri della Giustizia e dell'Interno, nonche' al Servizio centrale di protezione, di depositare in giudizio una serie di documenti ritenuti necessari per decidere. Diedero 10 giorni di tempo per consegnare: l'atto di impulso della Procura nazionale antimafia, le richieste di programma provvisorio e definitivo di protezione di Spatuzza con i relativi pareri, una serie di verbali e resoconti di riunioni della Commissione antimafia. Oggi, i legali di Spatuzza hanno ritenuto non esaustiva la mole di documenti depositati; ma i giudici hanno invece sottolineato come a loro avviso la causa fosse 'matura' per la discussione e la decisione finale.

Secondo il ricorso, a quanto si e' appreso, il sottosegretario all'Interno e presidente della Commissione centrale per la definizione e l'applicazione delle speciali misure di protezione, doveva astenersi da ogni pronuncia in merito alla posizione di Spatuzza perche' in precedenza aveva gia' ''bocciato'' il collaboratore di giustizia, e comunque aveva espresso pubblicamente il proprio parere sulla vicenda prima della decisione della Commissione. Il sottosegretario firmo' il provvedimento di esclusione di Spatuzza dal programma di protezione per le presunte dichiarazioni 'a rate' da parte del boss e, soprattutto, tardive, oltre il termine massimo di 180 giorni dalla data in cui espresse disponibilita' a collaborare.

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