Mafia: per le stragi del ’93 arresto per un boss e perquisizioni in tutta Italia

Pubblicato il 17 Marzo 2010 - 09:38 OLTRE 6 MESI FA

Via dei Georgofili, a Firenze dopo la bomba del 1993

Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata disposta nell’ambito delle indagini, dirette dalla Dda fiorentina, sulle stragi mafiose del 1993-1994 a Firenze, Roma e Milano. La nuova ordinanza di custodia cautelare per le stragi mafiose del 1993-’94, disposta dal gip di Firenze, è stata notificata in carcere a Francesco Tagliavia, 56 anni, già detenuto.

Secondo quanto emerso, la misura, affidata al Centro operativo Dia del capoluogo toscano, riguarda un personaggio ritenuto ai vertici della famiglia mafiosa di Corso dei Mille di Palermo, appartenente al mandamento di Brancaccio. In corso anche numerose perquisizioni in varie regioni italiane, nei confronti di persone che sarebbero collegate al nuovo indagato per l’inchiesta sulle stragi. La Dia di Firenze  opera in collaborazione con personale dei centri operativi di Palermo, Padova e Roma.

Tagliavia, secondo quanto spiegato, è indagato per strage, devastazione, detenzione di un ingente quantitativo di materiale esplosivo, in concorso con altre persone, tra le quali Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca, i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, Matteo Messina Denaro, Bernardo Provenzano, Salvatore Riina e Vittorio Tutino. Tutti già condannati per l’inchiesta fiorentina sulla campagna stragista di Cosa nostra in continente, indagini che riguardano le autobombe che esplosero a Firenze, Milano e Roma, rispettivamente il 27 maggio, il 27 luglio e il 28 luglio del 1993 – causando 10 morti, 95 feriti e danni enormi al patrimonio artistico e religioso – e i falliti attentati a Maurizio Costanzo a Roma (14 maggio 1993), allo stadio Olimpico (23 gennaio 1994) e al pentito Totuccio Contorno a Formello (14 aprile 1994).

In particolare, sempre secondo quanto precisato, gli inquirenti contestano a Tagliavia di aver contribuito alla realizzazione degli attentati, essendosi attivato, in ragione anche della sua collocazione ai vertici della famiglia di Corso dei Mille, nell’organizzazione dei fatti di strage, e nella gestione della fase attuativa dei delitti, mettendo a disposizione alcuni esecutori e finanziandone le relative trasferte.

Alla nuova ordinanza di custodia cautelare si è arrivati dopo oltre due anni di indagini – dirette dalla procura della Repubblica di Firenze e svolte dalla Dia di Firenze in collaborazione con i centri operativi della Direzione investigativa antimafia di Roma e Palermo – che hanno interessato Toscana, Sicilia, Lombardia, Abruzzo, Lazio e Marche.

Nel corso dell’operazione sono state eseguite diverse perquisizioni a Palermo, L’Aquila, Padova e Parma, nei confronti di soggetti “del contesto relazionale dell’indagato”, con la collaborazione dei Centri operativi Dia di Padova, Roma e Palermo e di personale della polizia penitenziaria.