Magistrati in politica, “si dimettano prima”. Giudici contro Ingroia & co

ROMA – Inaugurazione dell‘anno giudiziario: a Milano i magistrati denunciano “le troppe prescrizioni”, mentre quelli di Roma lanciano frecciate ai magistrati che scendono in politica (facile pensare a Antonio Ingroia).

Milano: “Troppe prescrizioni”. Giovanni Canzio, presidente della Corte d’Appello di Milano, ha ricordato che l’Italia “ha il triste primato in Europa del maggior numero di declaratorie di estinzione del reato per prescrizione (circa 130 mila quest’ultimo anno) e, paradossalmente, del più alto numero di condanne della Corte europea dei diritti dell’uomo per l’irragionevole durata dei processi”.

Roma: “Basta protagonismo dei giudici”. Giorgio Santacroce, presidente della Corte d’Appello di Roma, ha rinfocolato una polemica sui magistrati in politica: “Non trovo nulla da eccepire sui magistrati che abbandonano la toga per candidarsi alle elezioni politiche”.

Ma ha subito aggiunto: “Non mi piacciono i magistrati che non si accontentano di far bene il loro lavoro, ma si propongono di redimere il mondo. Quei magistrati, pochissimi per fortuna, che sono convinti che la spada della giustizia sia sempre senza fodero, pronta a colpire o a raddrizzare le schiene. Parlano molto di sè e del loro operato anche fuori dalle aule giudiziarie, esponendosi mediaticamente, senza rendersi conto che per dimostrare quell’ imparzialità che è la sola nostra divisa, non bastano frasi ad effetto, intrise di una retorica all’acqua di rose”. Facile pensare che si riferisca in primis a Ingroia, capolista dei giudici scesi in politica in vista delle prossime elezioni

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