Magrebino intossicato a Milano da sostanza vietata: preparava attentato? Antiterrorismo smentisce

Piazza Duomo a Milano (Ansa)
Piazza Duomo a Milano (Ansa)

MILANO – Un ricovero in ospedale per l’inalazione di una sostanza vietata in Italia ha dato il via al sospetto di un legame col terrorismo nei confronti di un magrebino e di un suo compagno: potrebbero essere i contatti di Anis Amri (l’autore della strage ai mercatini di Natale di Berlino) in Italia.

Uno dei due è infatti finito in ospedale per un’intossicazione: potrebbero far parte, è una delle ipotesi, di una cellula pronta a realizzare un attentato chimico in questi giorni. Amri, morto nel conflitto a fuoco con la polizia a Sesto San Giovanni il 23, potrebbe essersi appoggiato alla cellula attiva nel Milanese.

E mentre si sta ancora cercando di appurare quale sia la sostanza sostanza che ha causato il malore al magrebino gli inquirenti e investigatori del coordinamento dell’Antiterrorismo milanese dichiarano che non risulta che uno o più soggetti magrebini siano coinvolti nella preparazione di attentati chimici, né risultano “in alcuno modo” persone intossicate in relazione a scenari di preparazione di attentati chimici.

Secondo fonti dell’Antiterrorismo milanese, l’uomo circa un mese fa era stato ricoverato in un ospedale per un sospetto avvelenamento. Furono poi effettuati una serie di accertamenti sulla sostanza tossica da lui ingerita, perché i medici avevano evidenziato alcuni elementi che non convincevano.

Successivamente, dalle verifiche approfondite degli investigatori, coordinati dal capo del pool antiterrorismo della Procura di Milano, Alberto Nobili, non sono emersi elementi probatori relativi alla presunta preparazione di un attentato chimico. Sono state anche ascoltate una serie di persone, tra cui familiari, conoscenti e amici dell’egiziano, e sono state effettuate anche alcune perquisizioni. Dal complesso delle indagini svolte, gli inquirenti hanno escluso, infine, ipotesi di attività terroristiche in preparazione.

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