ROMA – Il maltempo è arrivato sull’Italia dalla sera del 3 aprile, portando neve sulle Alpi già a 1300 metri di quota e pioggia. In 24 ore sono caduti quasi un metro di neve sulle Alpi del Piemonte e 100 millimetri di pioggia, dopo due mesi di siccità quasi totale. Allerta gialla per i fiumi a rischio esondazione, mentre le piogge si spostano anche su Toscana e le altre regioni.
Allerta Valle d’Aosta, oltre un metro di neve e rischio valanghe
Dopo settimane di sostanziale siccità da mercoledì pomeriggio la Valle d’Aosta si è di nuovo vestita di bianco. La quota neve si attesta attorno ai 1.000 metri di quota e sopra i 2.000 metri l’ufficio neve e valanghe della Regione segnala che in 24 ore sono caduti 50-60 centimetri in Valtournenche, nelle valli di Ayas, Gressoney, Champorcher e nelle alte valli di Cogne; 30-40 cm in Valpelline, a Pila, Valsavarenche e nelle altre valli di Cogne; 20-30 cm nella val di Rhemes, nella zona del Gran San Bernardo e nelle valli del Monte Bianco; 15-20 cm a La Thuile e Valgrisenche.
Quantitativi che sono destinati ad aumentare in particolare nell’area tra il Gran San Bernardo, il Monte Bianco e la Valgrisenche, visto il prosieguo delle precipitazioni. Sommando i quantitativi già caduti tra martedì e mercoledì a quelli delle ultime ore, a 3.000 metri, sopra Cervinia, si contano 120 cm di neve fresca. Il traforo del Gran San Bernardo, al confine con la Svizzera, è temporaneamente chiuso ai mezzi pesanti. Nessun particolare problema invece al traforo del Monte Bianco, al confine con la Francia.
La pioggia al momento non ha causato disagi: i quantitativi massimi nella zona sudorientale della regione, con medie di 43 mm e massime di 85 mm nell’arco delle 24 ore. Dalla serata sono attese schiarite e domani – prevede l’ufficio meteo regionale – tornerà il bel tempo. Sabato sarà “prevalentemente nuvoloso” e domenica sono attese nuove precipitazioni.
Maltempo in arrivo sull’Italia: allerte meteo
Allerta meteo della Protezione civile per il 4 aprile per temporali su Piemonte e Lombardia, in estensione a Liguria, Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Toscana. I fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.
Dalla notte di mercoledì 3 aprile ci sono stati venti forti o di burrasca su Liguria, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Umbria, Lazio, specie zone costiere, e Sicilia, in estensione a Veneto e Friuli Venezia Giulia. Saranno possibili mareggiate lungo le coste esposte. Dal mattino di giovedì precipitazioni sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, interessano Lazio, Umbria, zone interne di Abruzzo e Molise, Sicilia e Calabria. Valutata inoltre per la giornata di domani allerta arancione per rischio idrogeologico su parte di Lombardia e Veneto. Allerta gialla su gran parte del territorio italiano.
Maltempo Piemonte, neve e pioggia
Quasi un metro di neve in 24 ore sulle Alpi del nord Piemonte dove, a quote più basse, sono caduti fino a 100mm di pioggia. È tornato il maltempo su tutta la regione dopo due mesi di siccità quasi totale. Per oggi resta l’allerta gialla nei bacini idrografici settentrionali, dal Biellese all’Ossola, con rischio valanghe al grado 4 (‘forte’, su una scala europea che arriva fino a 5, ‘molto forte’).
Dal pomeriggio tempo in miglioramento, prevede Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) la cui rete di stazioni metro ha registrato 100mm di pioggia a Mergozzo (Vco), 64 a Sambughetto Valstrona (Vco); 85 cm di neve fresca sul Monte Moro, sopra Macugnaga (Vco), ma la precipitazione, sia pur meno abbondante, ha interessato tutto l’arco alpino: al Pian del Sole di Bardonecchia (Torino), 42 cm di neve. Scuole chiuse nelle valli Antigorio e Formazza (Vco), è interrotta la ferrovia tra Domodossola e la Svizzera per alberi sui binari nel Canton Vallese. Garantiti i collegamenti con Milano.
Allerta valanghe in Valtellina e Valchiavenna
Freddo e forte calo delle temperature in Valtellina e Valchiavenna. In montagna è tornata la neve alle quote superiori a 1200-1500 metri e sul fondovalle piove. Diversi i passi alpini transitabili solo con catene montate. Dopo giorni di prolungata siccità una ‘coda’ dell’inverno con il pericolo valanghe che sulle Alpi Retiche è di nuovo all’indice 3 marcato su una scala europea di cinque gradini.