Maltempo in Liguria e Toscana: morti e dispersi, 33 milioni di danni

GENOVA, 26 OTT – Peggiora ogni minuto il bilancio dei danni e delle vittime del maltempo che da ieri sta colpendo Liguria e Toscana. Sei persone sarebbero morte e altre sei risulterebbero disperse. L’ultimo corpo recuperato è quello del volontario di Monterosso che martedì era stato travolto dall’alluvione che ha colpito il Levante ligure. Altri tre corpi sono stati trovati a Borghetto Vara, paesino dello Spezzino distrutto dall’esondazione dell’omonimo fiume. “Monterosso non c’è più”, ha detto il sindaco della perla delle Cinque Terre, Angelo Betta.

A Cassana, frazione di Borghetto, si scava per cercare altre due persone sotto le macerie di una casa. Due perone sono invece morte ad Aulla, Massa Carrara, dove in tutto sono circa 300 le persone evacuate per il maltempo e ospitate al palasport della cittadina della Lunigiana. C’è preoccupazione per i 50 abitanti, per lo più anziani, della piccola frazione di Parana, nel comune di Mulazzo (Massa Carrara): non se ne hanno notizie da martedì sera.

I danni alle strade provinciali ammonterebbero a venticinque milioni di euro, a cui si aggiungono altri otto milioni di euro per la distruzione del ponte della Colombiera. Al momento le strade provinciali chiuse sono 24, ma i tecnici provinciali stanno lavorando per creare dei varchi per i mezzi di soccorso.

Nella Provincia di Massa Carrara sono chiuse le strade provinciali 37 e 36 per il paese di Zeri. Sulla provinciale 36 si sono verificate 18 frane. Chiusa la provinciale 31 (Val di Magra) per la caduta del ponte Teglia. Interrotta la provinciale 32 per Mulazzo e anche la via comunale che porta al medesimo paese, in cui si è verificata una frana. Irraggiungibile il paese di Caprigliola a causa della chiusura del ponte sul Magra (strada provinciale 70).

“Sono tributi molto dolorosi che purtroppo paghiamo ai cambiamenti climatici, non solo noi”, ha commentato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

”Ci vorranno anni prima che la situazione torni alla normalità”, ha detto il vicesindaco di Vernazza, Gerolamo Leonardini. ”Lo scorso anno la piana si era salvata, quest’anno no”, aggiunge il sindaco di Arcola, Livio Giorgio. ”La gente – aggiunge – ha perso davvero tutto”. Il presidente della regione Toscana Enrico Rossi ha dichiarato lo stato di emergenza e la giunta ha stanziato due milioni di euro.

E a Vernazza si è scatenata una polemica sui soccorsi. Molti cittadini si sono detti ”indignati” nei confronti delle autorità alle quali si sono rivolti al momento della piena. ”Saranno state le 14 quando abbiamo dato il primo allarme – ha detto Simona Rossi, di Vernazza -. Abbiamo visto con i nostri occhi i soccorsi solo alle 22, una motovedetta della Guardia Costiera. Eppure avevamo dato l’allarme dieci ore prima”.  Simona Rossi insieme ad altre 150 persone ha trovato rifugio a Vernazza, in un ristorante alto sul porto. ”Se non ci fosse stata la famiglia Bordone a dare rifugio a tutta questa gente i danni potrebbero essere ben peggiori – ha dichiarato – Sono loro che ci hanno davvero aiutato, altro che i soccorritori”.

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