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Maltempo, a Rieti allagamenti e frane. Emilia-Romagna chiede lo stato di emergenza

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Maltempo, a Rieti allagamenti e frane. Emilia-Romagna chiede lo stato di emergenza (Foto Ansa)

RIETI – Maltempo al centro Italia. Allagamenti e fiumi in piena in provincia di Rieti, dove dal pomeriggio di venerdì 15 dicembre piove incessantemente. L’Emilia-Romagna chiede lo stato di emergenza.

I Vigili del Fuoco del comando di Rieti segnalano criticità a Casette, una delle frazioni del capoluogo, già colpita dal maltempo nel 2012, dove i fossi sono in piena e minacciano diverse abitazioni e gli animali nelle stalle. Frane e smottamenti sono stati segnalati nelle ultime ore anche ad Antrodoco e Borgo Velino. Allerta anche per il fiume Turano con straripamenti nei pressi di via Votone e in località Macelletto, sempre nella periferia di Rieti. Il livello del Turano è in crescita e gli abitanti della zona hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco avendo difficoltà ad uscire dalle proprie abitazioni.

A San Giovanni Reatino alcuni residenti, autonomamente e precauzionalmente, hanno lasciato le loro abitazioni a causa del torrente Lariana, colmo e in procinto di esondare in più punti a causa delle piogge persistenti delle ultime ore.

In Emilia-Romagna il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato la richiesta di stato di emergenza per il maltempo dell’11 e 12 dicembre che ha causato anche la piena record del fiume Enza, che ha rotto un argine allagando Lentigione di Brescello, nel Reggiano.

La richiesta sarà inviata subito al governo, come Bonaccini aveva anticipato in una telefonata al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, martedì scorso, all’indomani delle esondazioni di fiumi con piene di portata storica nei territori di Parma, Reggio Emilia e Modena, oltre al fenomeno del gelicidio nelle aree appenniniche da Bologna a Piacenza.

Ammonta a 105 milioni di euro la prima stima dei danni: 30 milioni per i privati, 75 per le somme urgenze e la riduzione del rischio residuo. Al conteggio saranno aggiunti, nei prossimi giorni, i danni alle attività produttive e alle imprese agricole (la raccolta delle informazioni richiede più tempo). Firmata anche la dichiarazione di stato di crisi regionale per i prossimi 90 giorni: permette all’Agenzia regionale di Protezione civile anche di realizzare interventi “indifferibili e urgenti”.

“In tempi rapidissimi, abbiamo già chiuso il rapporto con la prima conta dei danni”, spiegano il presidente Bonaccini e l’assessore alla Protezione civile, Paola Gazzolo: “Le aree e i cittadini colpiti, in particolare gli alluvionati di Lentigione, non possono attendere. Dopo lo stanziamento dei primi 2 milioni di fondi regionali per l’immediata urgenza, deciso in Giunta, vogliamo continuare a dare risposte rapide ed efficaci per ristabilire al più presto la sicurezza del territorio. Auspichiamo che la nostra richiesta – aggiungono – possa essere accolta già nella prossima seduta del Consiglio dei ministri, che quasi sicuramente si riunirà entro Natale”.

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