Maltempo, altri tre morti a Grosseto: Toscana allagata, strade chiuse

L’auto dell’Enel distrutta (Ansa)

GROSSETO – Dopo la prima vittima di lunedì pomeriggio, altre tre persone hanno perso la vita a Grosseto. Tre lavoratori, tra cui una donna, sono morti intrappolati a bordo di un’auto dell’Enel coinvolta nel crollo del ponte sull’Albegna, a Marsiliana, nel comune di Manciano, nella tarda serata di lunedì. I soccorritori hanno individuato i corpi.

L’auto con i tre tecnici dell’Enel è precipitata dopo aver percorso quasi tutto il ponte San Donato, appena prima del contro. È quanto ipotizzano i carabinieri di Grosseto, che stanno svolgendo accertamenti. L’acqua dell’Albegna, viene ancora ricostruito, aveva eroso la sponda su cui appoggiava un’estremità del ponte, facendolo crollare. La vettura dell’Enel è così precipitata nel vuoto, tra l’argine e il fiume, rimanendo poi travolta e incastrata dal fango accumulato dalla piena nelle ore successive. I soccorritori sopraggiunti sul posto hanno potuto notare quasi subito dall’esterno i giacconi nei colori blu ed arancio dell’Enel.

In queste ore in Toscana è anche intervenuto l’esercito per aiutare la regione travolta dall’acqua e dal fango, Massa e la Lunigiana così come Grosseto e gran parte della Maremma stanno vivendo ore drammatiche, il fiume Albegna e il torrente Elsa sono straripati e l’Ombrone ha raggiunto il massimo livello di guardia.

In Maremma rimane chiusa la statale Aurelia all’altezza di Orbetello così come è interrotta la circolazione dei treni sulla dorsale tirrenica. Stamane sull’Aurelia, all’altezza del km 149.300, si è aperta una voragine di circa 7 metri che coinvolge entrambe le carreggiate. È quanto conferma il centro di coordinamento soccorsi di Grosseto, spiegando che l’interruzione dell’Aurelia per il persistere di diffusi allagamenti.

Permane anche la chiusura del tratto tra Valdichiana e Fabro in direzione Roma, e tra Orte e Chiusi in direzione Firenze dell’A1, a causa dell’allagamento della sede autostradale. L’inondazione, all’altezza del km 427, interessa un tratto di circa 300 metri dove il livello delle acque nelle campagne ha superato di circa 80 cm la quota della piattaforma autostradale. Un ulteriore tratto di circa 100 metri è parzialmente inondato in direzione nord all’altezza del km 485. Si prevedono tempi lunghi per la riapertura.

La stazione ferroviaria di Orte, in provincia di Viterbo, da martedì mattina è completamente isolata a causa dell’ esondazione del fiume Tevere e non è raggiungibile nè dalla provinciale Ortana nè da Gallese. L’inondazione della valle del Tevere è stata causata dall’apertura «alla massima potenza», come spiega una nota della Protezione Civile, delle dighe di Corbara e Attigliano. In particolare, l’apertura dell’invaso di Corbara, avvenuto questa mattina alle 6, si è reso necessario perchè gli argini del lago stavano per cedere in località la Spina e ad Alviano Scalo, in Umbria. L’ondata di piena è arrivata ad Orte intorno alle 10 per dirigersi poi verso Roma.

Mentre è ancora allarme rosso nel centro Italia, si teme per il passaggio al sud del maltempo. Il Meridione e la Sicilia potrebbero essere interessate a partire da giovedì e probabilmente fino a tutto il fine settimana dalla formazione di due vortici ciclonici mediterranei.

 

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