Manca depuratore, azienda Viterbo rischia di chiudere

Pubblicato il 27 Dicembre 2009 - 12:30 OLTRE 6 MESI FA

L’area artigianale e piccolo-industriale di Carbognano, in provincia di Viterbo, non ha il depuratore industriale e un’azienda di trasformazione di prodotti alimentari, ittici e vegetale, la OrtoEtruria, potrebbbe per questo essere costretta a chiudere i battenti e licenziare una ventina di dipendenti.

I lavoratori, dopo aver manifestato sotto le finestre del Comune, ritenuto responsabile della mancata realizzazione del depuratore, hanno inviato una lettera aperta ai parlamentari eletti nel viterbese sollecitando il loro intervento. La lettera è stata indirizzata ai deputati Ugo Sposetti, Giuseppe Fioroni, Donatella Ferranti (Pd), Giulio Marini (Pdl), alla senatrice Laura Allegrini (Pdl) e al presidente della Provincia nonchè segretario regionale Pd del Lazio Alessandro Mazzoli.

«Nonostante il titolare dell’azienda Riccardo Papi – scrivono – abbia acquistato un proprio depuratore per lo smaltimento delle acque reflue, peraltro non pericolose – il Comune sta usando tutte le armi a sua disposizione non per salvare il nostro lavoro ma per ostacolare l’attività della OrtoEtruria. Nonostante la grave crisi economica in atto – proseguono -, la nostra azienda può vantare una crescita sia in termini di fatturato che di volume d’affari. E questo rende ancora più assurda la situazione in cui ci troviamo». Infine, i lavoratori accusano il sindaco di Carbognano Lanfranco Fratoni (Udc) di essersi rifiutato di riceverli e chiedono ai parlamentari «un immediato intervento per salvare i nostri posti di lavoro».