MILANO – Un campus dedicato alla cura delle mani dei bambini. Il 22 settembre dalle 10 alle 16, il Professor Giorgio Pajardi con “L’associazione La Mano del Bambino” ha organizzato una giornata di festa all’Istituto Buon Pastore di Milano (via San Vittore 29) dove i piccoli pazienti di tutta Italia si danno appuntamento per giocare a basket, calcetto o cimentarsi con le proprie manine alla parete di arrampicata. Un momento in cui è possibile un confronto tra chi ha superato o sta superando il momento dell’operazione e quello della riabilitazione, e chi invece deve ancora intraprenderlo. Saranno presenti chirurghi, psicologi, terapisti per aiutare genitori e piccoli pazienti a scegliere il giusto percorso terapeutico e ricevere consigli, aiuto e incoraggiamenti.
“L’idea di questa giornata nasce da un mio viaggio in Texas dove ho frequentato un campus dedicato alle malformazioni della mano dei bambini. Un campus che in quel caso durava 6 giorni. Qui a Milano, dove all’ospedale San Giuseppe operiamo ogni anno oltre 500 bambini provenienti da ogni parte del mondo, con ottimo successo, abbiamo sentito un forte desiderio di realizzare un’iniziativa simile per le famiglie italiane colpite da questo problema” – spiega il Professor Pajardi.
L’Associazione “La mano del bambino” nasce da un gruppo di volontari – medici, psicologi, fisioterapisti ed altre figure professionali – che lavorano ogni giorno a contatto con bambini affetti da patologie congenite od acquisite dell’arto superiore. Sede e fulcro dell’Associazione è il Reparto di Chirurgia della Mano dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico MultiMedica di Sesto San Giovanni (in provincia di Milano) creato e diretto dal Professor Giorgio Pajardi.
Scopo dell’Associazione è, in primo luogo, quello di fornire consulenza, assistenza e cure ai Piccoli Pazienti ed alle loro Famiglie attraverso il lavoro di un équipe polispecialistica che includa tutte le figure professionali (chirurgo ortopedico, plastico, genetista fisiatra,terapista, infermiere, psicologo, ecc.) necessarie nella presa in carico di un bambino con una patologia congenita o traumatica della mano e/o dell’arto superiore.
In Italia le malformazioni alla mano colpiscono in media 1 bimbo su 1500, una percentuale tutt’altro che esigua per un difetto fisico che si può superare.