Manuel Bacco, tabaccaio ucciso ad Asti: arrestati i banditi assassini, sono tutti italiani

Manuel Bacco, tabaccaio ucciso ad Asti: arrestati i 5 presunti rapinatori
Manuel Bacco, tabaccaio ucciso ad Asti: arrestati i 5 presunti rapinatori

ASTI – Era intervenuto per difendere la moglie dai banditi e quelli gli spararono al petto. E’ morto così Manuel Bacco, tabaccaio astigiano di 37 anni: era il 19 dicembre 2014.  [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play]  A distanza di oltre tre anni i banditi assassini, questa l’accusa, sono finiti in manette: i carabinieri hanno in queste ore eseguito cinque misure cautelari nei confronti di 5 uomini, tutti italiani. Dovranno ora rispondere di omicidio, rapina, detenzione e porto illegale di armi.

Le indagini sull’efferato omicidio del 37enne sono state coordinate dal pm Laura Deodato. Secondo gli inquirenti, la rapina al tabaccaio di corso Alba doveva essere la prima di una lunga serie. La banda puntava all’incasso della giornata. Ma qualcosa andò storto quando la moglie della vittima venne strattonata dai malviventi. Un gesto che causò la reazione del tabaccaio, freddato poi da alcuni colpi di pistola esplosi a bruciapelo.

Il delitto sconvolse l’intera Asti, che proclamò il lutto cittadino in occasione dei funerali di Manuel Bacco.

E’ stato il dna a incastrare il presunto autore dell’omicidio. I carabinieri sono riusciti ad isolarlo grazie alle tracce lasciate dall’uomo sul passamontagna indossato. Si tratta di un 24enne residente nela provincia di Asti e incensurato. Attraverso le telecamere di videosorveglianza della zona e del tabaccaio, gli investigatori dell’Arma sono quindi risaliti ai complici del giovane.

“Provo tanta rabbia per loro. Vorrei capire il perché”, dice Cinzia Riccio, 35 anni, vedova del tabaccaio. “Non so chi siano gli arrestati, non li ho ancora visti, ma sono contenta della notizia” ha aggiunto. La donna, che ha venduto la tabaccheria del marito sei mesi fa, ringrazia i carabinieri e il pm Laura Deodato.

“Oggi – dice – chiudo un capitolo terribile della mia vita, ho sempre creduto che la verità sarebbe uscita, non mi sono mai sentita abbandonata dai carabinieri”. “Sono credente – aggiunge Cinzia Riccio – oggi ho avuto un ulteriore conferma che Dio esiste, l’ho sempre pregato”.

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