Marcello Visca trova il corpo del nonno alpino ucciso dai nazisti 71 anni fa

Marcello Visca trova il corpo del nonno alpino ucciso dai nazisti 71 anni fa
Marcello Visca trova il corpo del nonno alpino ucciso dai nazisti 71 anni fa

SAVONA – Suo nonno Marcello era stato ucciso dai nazisti 71 anni prima. Ucciso chissà dove, per rappresaglia. Ma il nipote di quell’Alpino non si è arreso. Ha dedicato anni alla ricerca del corpo del nonno, ha ricostruito i suoi spostamenti, e alla fine ha localizzato la tomba. Arriva da Plodio in Valbormida la toccante storia di Marcello Sciutto. E’ lui che per anni ha cercato il corpo del nonno e alla fine l’ha trovato in un cimitero di Chiusa, in Alto Adige. Sulla sua tomba c’era scritto: “Alpino ignoto”. Ha ottenuto la possibilità di riesumare i resti e ha scoperto che di alpini ignoti sepolti là ce n’erano due. E uno era il nonno.

A raccontare il tutto è  Repubblica

Marcello Visca, riuscito a tornare a casa dopo la campagna di Russia, si era poi arruolato nel battaglione Pieve di Teco della Divisione Cuneense. Fu ucciso in una rappresaglia in Alto Adige, e la famiglia non riuscì ad avere alcuna certezza su dove fosse sepolto. Ma in famiglia non si sono dati per vinti: Sciutto e la moglie Cinzia hanno fatto lunghe ricerche, anche in contatto con il Ministero della Difesa, e visitato numerosi cimiteri dell’Alto Adige. E in quello di Chiusa d’Isarco , lo scorso anno, hanno trovato una lapide con i nomi di molti caduti e anche la scritta “Alpino ignoto”.

A quel punto mancava la prova del dna.

I nipoti hanno chiesto e ottenuto l’autorizzazione a riesumare i resti, che nella sepoltura sono risultati du due persone , probabilmente , insieme a Visca, l’altro alpino ucciso dai nazisti quel 9 settembre del 1943. I reperti sono stati trasferiti all’istituto di medicina legale dell’Università di Genova e il Dna è stato comparato con quello di una delle figlie di Sciutto: la compatibilità è stata accertata. Adesso le spoglie di Arturo Visca riposeranno, racconta ancora il Corriere della Valbormida, nel cimitero di Voze, sopra Noli, sempre nel savonese, dove l’uomo si era trasferito con la famiglia, e dov’è sepolta la moglie Giuseppina, mancata negli stessi giorni in cui sono state trovate le spoglie del marito

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