Marco Dimitri è morto: era il capo dei Bambini di Satana. Era stato assolto dall'accusa di violenze Marco Dimitri è morto: era il capo dei Bambini di Satana. Era stato assolto dall'accusa di violenze

Marco Dimitri è morto: era il capo dei Bambini di Satana. Era stato assolto dall’accusa di violenze

E’ morto Marco Dimitri, capo dei Bambini di Satana. E’ deceduto nella notte del 13 febbraio, suo compleanno e data che coincise nel 1997 con l’inizio del processo ai Bambini di Satana.

Dimitri, 58 anni, era il capo della setta al centro di una controversa inchiesta giudiziaria alla fine degli anni Novanta, conclusa con l’assoluzione da tutte le accuse e un risarcimento per ingiusta detenzione: centomila euro, per circa 400 giorni passati in carcere tra il 1996 e il 1997.

“La colpa di tutta questa storia è dei cittadini, che hanno bisogno del mostro. Il mostro fa sempre comodo e in quel caso il mostro ero io”, raccontò lui in un’amara intervista, anni dopo.

Le accuse nei confronti di Marco Dimitri e dei Bambini di Satana

Il 13 febbraio 1997 Dimitri compiva 34 anni e si trovò accusato di violenze sessuali durante riti satanici, compiuti su due ragazze minorenni e su un bambino di due anni e mezzo, oltre a profanazioni di tombe. Lui era presidente e fondatore della setta e con lui finirono nei guai altri cinque adepti.

Tutto era partito nell’autunno del 1995 dalla denuncia di una ragazza, allora sedicenne, che aveva riferito di aver subìto una violenza sessuale durante una sorta di rito, dopo aver bevuto un caffè ‘al narcotico’.

La ragazza diventò la supertestimone dell’accusa e in base alle sue rivelazioni gli inquirenti arrivarono a ipotizzare gli altri episodi.

Agli atti c’era anche un disegno di un bambino che secondo l’accusa era una rappresentazione simbolica di un sacrificio umano cui il bimbo avrebbe assistito durante uno dei riti sessuali della setta. Ma venne fuori che era stato tracciato da un’amica di famiglia.

Le sentenze

Le sentenze dichiararono l’inattendibilità della testimone, per la sua capacità di mescolare verità e menzogne. Dimitri ha sempre respinto le accuse durante il processo, spiegando, poi, che la setta avrebbe continuato ad esistere.

In una lettera inviata anche all’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi esprimeva la speranza che le massime autorità dello Stato intervenissero “a porre fine a quella che è una vera e propria caccia alle streghe”.

Nel 2000 arrivò l’assoluzione anche in appello, seppur con formule diverse rispetto al primo grado e una richiesta di assoluzione avanzata anche dalla Procura generale.

L’epilogo giudiziario, nel 2004, con il risarcimento per l’ingiusta detenzione stabilito da una sentenza della Corte di appello di Bologna. 

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