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Marco Prato: “Baciavo Manuel mentre strozzava Luca Varani”

di Warsamé Dini Casali |7 Aprile 2016 10:23

Marco Prato: “Baciavo Manuel mentre strozzava Luca Varani”

ROMA – Marco Prato: “Baciavo Manuel mentre strozzava Luca Varani”. Non potevano proprio concederglieli gli arresti domiciliari a Marco Prato, il pierre responsabile insieme a Manuel Foffo della barbara uccisione di Luca Varani. I giudici, motivando il no alla scarcerazione, descrivono un uomo “malvagio e crudele che potrebbe ammazzare di nuovo”. Particolari agghiaccianti si aggiungono al racconto dell’orrore. Ricostruendo l’omicidio Marco Prato ha confessato che dava baci in testa a Foffo mentre strozzava Varani per infondergli il coraggio necessario a finirlo.

È Prato che parla: «Manuel a un certo punto voleva la forza da me, me l’ha chiesta. Manuel voleva che dessi baci sulla sua testa per dargli forza mentre lo strozzava. E anche dopo le coltellate io ho aiutato Manuel un pochino a dargli forza con le mani e a baciargli la testa». Ma non era la prima volta che Prato faceva festini per adescare ragazzi eterosessuali. Un punto sottolineato dal Riesame per avvalorare la possibile reiterazione del reato. (Adelaide Pierucci, Il Messaggero)

Lo stesso Prato ammette di aver provato a strozzare Varani in due occasioni, all’inizio e alla fine delle torture “per aiutare la vittima a morire”. Fa parte della sua linea difensiva, scaricare su Foffo la responsabilità materiale del delitto. Ha raccontato come si desse da fare per organizzare serate di alcol e droga per convincere ragazzi eterosessuali ad accettare rapporti con lui.

I magistrati del Riesame non credono a una parola di Prato e al suo presunto tentativo di suicidio, i medici assicurano che non gli è stata nemmeno fatta la lavanda gastrica, del pericoloso Minias che avrebbe dovuto condurlo alla morte non è stata trovata traccia. Gli stessi medici riscontrano gli elementi per definire una personalità  – al netto degli eventi – non minata da depressione: “Non si evidenziano un orientamento depressivo dell’umore, e idee di colpa o autoaccusa, né sentimenti di vergogna”.

Una foto tratta dal profilo Facebook di Luca Varani, lo studente universitario ucciso in un appartamento nel quartiere Collatino, alla periferia di Roma, 6 Marzo 2016.
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