Marco Vannini, 2 sconosciuti in casa quella sera dicono "è un taglio, spiegaglielo bene" Marco Vannini, 2 sconosciuti in casa quella sera dicono "è un taglio, spiegaglielo bene"

Marco Vannini, 2 sconosciuti in casa quella sera dicono “è un taglio, spiegaglielo bene”

Sulla morte di Marco Vannini emerge un altro particolare inquietante. Due sconosciuti presenti nell’abitazione la sera in cui la pistola di Antonio Ciontoli sparò un colpo contro il ragazzo.

Come scrive Repubblica, si tratta di due persone sinora rimaste fuori dalle indagini e dai processi. Presenti, stando all’audio delle registrazioni delle telefonate, quando nell’abitazione di Ladispoli (Roma), all’interno del bagno, Marco Vannini venne ferito con un colpo di pistola.

Colpo sparato dal padre della fidanzata Martina, Antonio Ciontoli. I due sconosciuti, racconta Repubblica, avrebbero dato indicazioni a Federico Ciontoli, il fratello di Martina, durante la prima richiesta di soccorso, poi annullata al 118.

Racconta Repubblica: “Non lo muovi”, “è un taglio”, “spiegaglielo bene”, si sente dire dai due sconosciuti a Federico, come riportato da Clemente Pistilli per Repubblica. Ai soccorritori viene detto che Marco si è ripreso, che non ci sono problemi.

Poi l’altra telefonata al 118, fatta più tardi, quando ormai non c’erano più possibilità di salvare la vita al ventenne. Nella seconda telefonata dei due sconosciuti non si sente più traccia.

Le loro voci sono state isolate dai legali di parte civile, gli avvocati Franco Coppi e Celestino Gnazi, in una perizia fatta sulle registrazioni audio delle telefonate al servizio di emergenza sanitaria. Audio poi depositato nel nuovo processo in corso davanti alla Corte d’Assise d’Appello del Tribunale di Roma.

La madre di Marco vuole giustizia.

“Ci aspettiamo giustizia e verità per Marco”, aveva detto lo scorso 8 luglio la madre di Marco, Marina Conte, arrivando, assieme al marito Valerio, in Corte d’Appello a Roma. Qui è iniziato il procedimento bis di secondo grado per l’omicidio di Marco Vannini, ucciso il 17 maggio 2015 dallo sparo della pistola di Antonio Ciontoli. 

Il 7 febbraio scorso la Corte di Cassazione ha accolto la richiesta delle parti civili e del sostituto procuratore generale disponendo un nuovo processo per il riconoscimento dell’omicidio volontario con dolo eventuale per la morte del 20enne.

Nel gennaio del 2019, il primo processo d’Appello, si era concluso con la riduzione da 14 a 5 anni di reclusione per Ciontoli. I giudici avevano riqualificato l’accusa da omicidio volontario a colposo.

Confermate le altre condanne a tre anni di reclusione per i due figli di Ciontoli, Martina e Federico, e per la moglie Maria Pezzillo. Nel processo bis i giudici di piazzale dovranno rivalutare le posizioni di tutti e quattro gli imputati. (Fonte Repubblica).

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