ROMA – E’ indagato per omicidio volontario Antonio Ciontoli, sottufficiale della Marina. Domenica sera, nella sua villetta di Ladispoli (Roma), è partito un colpo da una pistola regolarmente detenuta dal militare che ha ucciso il fidanzato della figlia: Marco Vannini, 20 anni. Ciontoli è stato ascoltato dai magistrati ma risulta denunciato a piede libero. Non è stato arrestato, quindi. I punti d’ombra in questa storia sono infatti molti.
L’ambulanza quella sera è stata prima chiamata, poi disdetta, infine nuovamente chiamata. In quei 60 minuti cosa è successo? Ciontoli ha sostenuto che il colpo è partito accidentalmente: come può un esperto militare far partire un colpo senza volerlo? Il ragazzo è morto in bagno, aveva appena finito di farsi una doccia. Cosa è successo?
I soccorsi sono stati chiamati intorno alle 23,30, chi ha telefonato all’operatore del 118 ha detto che il ragazzo era “spaventato”, in stato di shock. Poi una seconda telefonata: l’ambulanza viene disdetta. Un’ora dopo una terza telefonata, l’ambulanza viene chiamata ancora, stavolta dicono che il ragazzo è “ferito”. Ma Marco era morto.