MONASTERACE (REGGIO CALABRIA) – Alla fine Maria Carmela Lanzetta lascia. A portare alle dimissioni il sindaco di Monasterace (Reggio Calabria) non sono state le minacce della mafia, ma le incomprensioni e i conflitti tra gli assessori della maggioranza. E questa volta, assicura, si tratta di dimissioni irrevocabili. Non come un anno fa, quando l’incendio della farmacia e i colpi di pistola sparati contro l’auto l’avevano portata a dire addio ma poi a ripensarci.
Questa volta Lanzetta non ha retto il no dei suoi assessori alla costituzione di parte civile dell’Amministrazione nei confronti di alcuni indagati in un procedimento contro il Comune. Il sindaco antimafia aveva chiesto ai suoi assessori di prendere le parti del Comune per ottenere un risarcimento dei danni patrimoniali causati da queste persone. Ma i suoi assessori hanno deciso di no.
Prima di dare le proprie dimissioni Lanzetta ha voluto lanciare un appello ai cittadini calabresi:
“E’ necessaria una svolta profonda, che è soprattutto culturale, per valorizzare le tantissime persone coerenti, coraggiose e solidali che operano spesso e volentieri mettendo in gioco se stessi, in termini d’impegno civile e, a volte, anche economico per raggiungere l’obiettivo del bene comune”.
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