Maria Vittoria, da diacona a prete: «Il sogno di una vita si avvera»

Maria Vittoria Longhitano durante una celebrazione

Trentacinque anni, una laurea in filosofia e teologia, un lavoro da insegnante di sostegno e fra poco diventerà sacerdote. La particolarità? E’ una donna. La protagonista di questa singolare storia è Maria Vittoria Longhitano, ora diacono della chiesa Vetero Cattolica di Gesù di Nazareth a Milano. Sarà ordinata prete il prossimo22 maggio nella chiesa Anglicana di All Saints a Roma.

Nonostante il nome, che potrebbe trarre in inganno, la confessione di Maria Vittoria è cosa ben diversa dalla Chiesa cattolica, che non riconosce il sacerdozio femminile. Il gruppo cristiano della chiesa Vetero-Cattolica, che vanta un migliaio di fedeli in Italia, ha la sua sede a Utrecht, in Olanda. «Volevo fare il prete fin da bambina  –  racconta Maria Vittoria  –  ma non mi permettevano neppure di fare il chierichetto. Ne soffrivo molto. Per consolarmi giocavo usando le patatine come se fossero ostie consacrate».

Col passare degli anni per la giovane, originaria di Enna, la delusione si è fatta sempre più profonda ed è arrivato l’allontanamento dalla Chiesa cattolica, con una fase di ateismo, fino all’incontro con la confessione olandese che consente il sacerdozio femminile. Il suo percorso è cominciato nel 2000, con l’incarico di assistente pastorale, poi, dallo scorso novembre, la nomina a diacono.

Spiega Maria Vittoria che «non ci distinguiamo dalla chiesa di Roma solo per il fatto che abbiamo ministri donne, ma anche per altre questioni: per esempio non riconosciamo l’infallibilità di nessuno che non sia Dio, quindi né quella del pontefice, né quella del nostro primate».
Altro particolare che distingue la chiesa Vetero-Cattolica da quella di Roma è che i ministri conservano lo status laicale anche se titolari dell’Ordine sacro, perciò restano liberi di vivere come celibi oppure di sposarsi: Maria Vittoria ha infatti un marito che l’accompagna nel suo percorso di vita. «Consentiamo a tutti i nostri ministri di sposarsi – conferma la donna – ai divorziati di ricevere la comunione e diamo la benedizione alle coppie dello stesso sesso». Una caratteristica che ha reso la chiesa di via Santa Caterina da Forlì molto popolare nella comunità gay, tanto che all’ordinazione di Maria Vittoria, i canti liturgici saranno eseguiti da un coro i cui componenti sono gay.

Gestione cookie