Maria Vommero uccisa con colpi alla testa. Compagno Franco Garritano dov’è?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Ottobre 2014 - 21:54 OLTRE 6 MESI FA
Maria Vommero uccisa con colpi alla testa. Compagno Franco Garritano dov'è?

Carabinieri: foto di repertorio Lapresse

FIUMEFREDDO BRUZIO – Maria Vommero è stata uccisa con estrema violenza con alcuni colpi alla testa inferti con un corpo contundente ed un omicida, o presunto tale, il compagno della vittima, che non si trova, forse fuggito o forse suicida. Mistero a Fiumefreddo Bruzio, vicino Cosenza.

Era una storia burrascosa quella tra Maria Vommero, di 56 anni, venditrice ambulante di prodotti alimentari, vedova con due figli, e Franco Garritano, anch’egli di 56 anni, operaio edile, divorziato, pure lui con due figli.

“La loro storia – ha detto un ufficiale dei carabinieri, che stanno svolgendo le indagini – era altalenante e burrascosa, come quella tra due ragazzini”. E questo, pare, per la gelosia di lui, mai sfociata comunque in episodi di violenza, tanto che non risultano denunce da parte della donna nei confronti dell’operaio.

Evidentemente però la difficoltà del rapporto tra Maria Vommero e Franco Garritano e le incomprensioni tra i due sopite per anni sono esplose improvvisamente e nel modo più estremo domenica scorsa, giorno in cui sarebbe stato commesso l’omicidio.

Garritano, forse al culmine di una lite, mentre i due erano a casa dell’uomo (è la tesi sostenuta dall’Ansa), ha colpito la donna alla testa ripetutamente con un corpo contundente. Non si sa ancora se Maria Vommero sia morta subito o sia rimasta agonizzante per alcune ore prima di spirare, presumibilmente per dissanguamento.

Fatto sta che Garritano, continua l’Ansa, dopo essere rimasto per tutta la notte in casa in “compagnia” del cadavere della donna, l’indomani mattina ha legato il corpo, lo ha infilato in un sacco della spazzatura e lo ha nascosto nel portabagagli della Fiat Uno rossa della vittima, che ha lasciato a qualche chilometro di distanza, in una zona collinare, dandosi poi alla fuga a piedi, visto che la sua auto è stata trovata davanti casa.

Nel portabagagli della Fiat Uno accanto al cadavere sono stati trovati anche i due cellulari della vittima che i carabinieri stanno adesso esaminando per trovare elementi utili per ricostruire i momenti che hanno preceduto l’omicidio.

I carabinieri hanno scoperto l’omicidio dopo che i figli di Garritano hanno telefonato al 112 riferendo, tra l’altro, della stranezza di alcuni comportamenti dell’operaio negli ultimi giorni: i militari hanno trovato nella casa in cui è avvenuto l’omicidio solo qualche piccola macchia di sangue, segno che Garritano ha tentato di “cancellare” le tracce di ciò che avrebbe fatto, riuscendoci però soltanto in parte.

Il vero rebus di questa storia è che fine abbia fatto l’operaio e cosa sia scattato nella sua mente dopo che avrebbe ucciso la donna al quale era legato sentimentalmente da alcuni anni.