Mario Broccolo, il gip: “Indifferenza assoluta alla morte di Alessandra Iacullo”

Alessandra Iacullo
Alessandra Iacullo

ROMA – Il carattere di Mario Broccolo, l’uomo che ha confessato di aver ucciso la baby sitter di 30 anni Alessandra Iacullo in via Riserva del Pantano, nel quartiere di Dragona a Roma, viene descritto dall’ordinanza del gip Simonetta D’Alessandro in maniera molto severa.

Broccolo, secondo il gip ha commesso un delitto “senza movente, d’impeto, estemporaneo, gratuito, senza logica”. Nonostante l’arresto, Broccolo ha dimostrato una “indifferenza assoluta alla sorte della vittima”. Il pittore, sempre secondo il giudice ha una “natura iraconda e violenta”. Gli anni trascorsi in carcere per scontare una precedente condanna per omicidio, ne “hanno forgiato un carattere aggressivo, problematico e glaciale”.

Alessandra Iacullo è stata uccisa a coltellate la sera del 2 maggio. Il giudice, sabato 11 maggio ha interrogato il pittore di 50 anni rinchiuso nel carcere di Regina Coeli. Broccolo si è avvalso della facoltà di non rispondere e al termine D’Alessandro ha convalidato il fermo ed emesso un’ordinanza di custodia cautelare per omicidio.

Nel provvedimento il gip sottolinea che “Mario Broccolo, nell’immediatezza dei fatti, ha reso dichiarazioni finalizzate a crearsi un alibi e ha mentito riguardo ad una serie di circostanze fondamentali”.

Oltre ad aver mentito, il pittore  avrebbe potuto fuggire. Il giudice D’Alessandro, nell’ordinanza di 12 pagine scrive infatti che il pittore, dopo aver scontato la condanna precedente avrebbe “intrapreso un’attività di spaccio di cocaina, ciò che gli consentiva il contatto con la ragazza, e senz’altro una disponibilità economica più che bastevole per consentirgli la fuga”.

L’ordinanza ricostruisce le ultime ore di vita della baby sitter, che era stata licenziata ed era furibonda perché non le avevano pagato la liquidazione. Alessandra Iacullo ha chiamato Broccolo e gli aveva dato appuntamento al bar vicino casa.

Come ricostruito dalla squadra mobile, Alessandra offende Broccolo davanti ad altri clienti del locale: “Sei solo bravo a bere con i tuoi amici”.

La frase, secondo quanto raccontato dagli inquirenti, è sufficiente a far scattare l’ira violenta di Broccolo “che ha già ucciso per futili motivi”. E’ a questo punto infatti che Broccolo colpisce “con ira incontenibile: oltre venti coltellate sul viso e sulle braccia”.

Il gip, nella stessa ordinanza, delinea anche il carattere e la vita piena di ostacoli della vittima: “Alessandra è una ragazza ‘problematica’ e litigiosa -, che litiga con il datore di lavoro. I suoi problemi sono determinati da una serie di vicissitudini familiari. Dopo la morte del padre, con il quale viveva da quando i genitori si erano separati, ha ancora più bisogno di affetto. È legata sentimentalmente a Marisa, una donna sposata di 30 anni più grande, e non sa darsi pace del fatto che Marisa abbia voluto troncare”.

Il giudice aggiunge che “nel frattempo si è legata a Broccolo, con il quale ha interrotto però la relazione. Lo stato di affannosa ricerca di aiuto di Alessandra e del senso di solitudine emerge con chiarezza dalle numerose e continue telefonate effettuate quella sera” .

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