ROMA – Perché tra tutti i possibili consulenti del Governo per le carceri proprio Adriano Sofri? A chiederselo e a chiederlo al ministro della Giustizia Andrea Orlando è Mario Calabresi, direttore de La Stampa e figlio del commissario Luigi Calabresi, ucciso a Milano nel 1972. Mandante di quell’omicidio fu proprio Sofri, poi condannato a 22 anni e tornato libero nel 2012 dopo aver scontato la pena.
Scrive Mario Calabresi:
“Sentire pareri diversi è sempre giusto ma non comprendo la scelta di far sedere Sofri al tavolo della riforma. Spero che Orlando lo spieghi”.
Ancora più dura la presa di posizione di Gemma Calabresi, vedova del commissario:”Mi sembra una scelta incomprensibile”. Gemma Calabresi non vuole aggiungere altro se non sottolineare di non essere stata informata della decisione: “Non ne sapevo nulla”.