ROMA – E’ stato ucciso per 100 euro Mario Cerciello Rega, il carabiniere assassinato nella notte tra giovedì e venerdì a Roma, nel quartiere Prati. Aveva 35 anni, compiuti due settimane fa e da poco più di un mese si era sposato. Era tornato dal viaggio di nozze lunedì scorso, per festeggiare nella capitale il suo compleanno. La sua vita, consacrata agli altri e al dovere e ad un amore ancora carico di speranze, si è spezzata tragicamente alle tre di notte in via Pietro Cossa, dove ha incontrato i due sospetti che stava cercando.
Mario Cerciello Rega è morto da “eroe”, dice oggi Matteo Salvini. E un eroe lo era davvero, nel silenzio dei suoi gesti quotidiani: faceva pellegrinaggi a Lourdes, a Loreto come barelliere, ogni martedì andava alla stazione Termini per aiutare gli ultimi ai quali dava i suoi vestiti e portava un pasto. Con lo stesso spirito si era guadagnato un encomio anche 4 anni fa quando ha accompagnato una mamma sola e la sua bambina all’ospedale Bambin Gesù, restandole accanto per tutta la notte. “Non si può così, morire così… Rischiano tanto ogni giorno, lui aveva la bontà d’animo anche negli occhi”, piange oggi Elisabetta, la mamma della bimba.
Morire così, per pochi soldi: quelli che i due sospetti nordafricani avevano chiesto in cambio della restituzione di un borsello rubato. In gergo si chiama “cavallo di ritorno”. Il brigadiere era in servizio insieme ad un collega nei pressi di piazza Cavour, a seguito del furto di una borsa. La vittima aveva denunciato di aver ricevuto l’offerta di riavere indietro il maltolto in cambio di denaro. Di qui il fermo dei due nordafricani che trasportavano una borsa sospetta. Uno dei due però ha reagito in modo inaspettato, con una violenza spropositata. Ha estratto un coltello e ha colpito a morte Mario Cerciello, 8 volte. Otto coltellate solo per guadagnare la fuga. Otto coltellate, delle quali una fatale al cuore. Per lui non c’è stato nulla da fare: trasportato in condizioni disperate al vicino ospedale Santo Spirito, è morto poco dopo nonostante i ripetuti tentativi di rianimarlo.
I due africani sono tuttora in fuga: sono alti circa 1 metro e ottanta. Uno è biondo, con le meches, e indossa jeans e camicia a sacchi. L’altro ha un tatuaggio sul braccio destro.
I carabinieri, che su Twitter parlano di “giorno di lutto”, esprimono così il loro dolore: “La tragedia reca la cifra più alta: l’infinito. Il più vivo dolore per una mancanza che affligge 110 mila carabinieri. Il più vivo cordoglio ai suoi cari, che stringiamo in un immenso, unico abbraccio”.
Immediata la presa di posizione del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Caccia all’uomo a Roma, per fermare il bastardo che stanotte ha ucciso un carabiniere a coltellate. Sono sicuro che lo prenderanno, e che pagherà fino in fondo la sua violenza: lavori forzati in carcere finché campa”. E poi sui social ha aggiunto: “Mario, un carabiniere, un eroe, un ragazzo con tutta la vita davanti, era sposato da appena 40 giorni… Quanta tristezza, quanta rabbia. Una preghiera, un abbraccio ai suoi cari e all’intera Arma dei carabinieri, il mio impegno a prendere questi infami, per fargliela pagare cara”.
La ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, parla di tolleranza zero su Twitter: “Carabiniere accoltellato a morte a Roma durante lo svolgimento del servizio. Mi stringo in un forte abbraccio alla moglie e alla mamma del vice brigadiere Mario Cerciello Rega e all’Arma dei Carabinieri e chiedo tolleranza zero per i delinquenti autori del vile atto”.