Mario Ciancio, Corte d'appello di Catania dispone il dissequestro dei beni dell'editore Mario Ciancio, Corte d'appello di Catania dispone il dissequestro dei beni dell'editore

Mario Ciancio, Corte d’appello di Catania dispone il dissequestro dei beni dell’editore

CATANIA – Dissequestrati i beni dell’editore Mario Ciancio Sanfilippo. La Corte d’appello di Catania ha infatti disposto il dissequestro di tutti i beni dell’editore che era stato disposto dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale.

Tra le motivazioni dei giudici di secondo grado anche la “mancanza di pericolosità sociale” dell’editore e imprenditore. Tra i beni dissequestrati anche le società che controllano i quotidiani La Sicilia e Gazzetta del Mezzogiorno e le emittenti televisive Antenna Sicilia e Telecolor.

Secondo la Corte d’appello di Catania il decreto impugnato “va conseguentemente annullato” perché, scrivono i giudici nelle 113 pagine della sentenza motivata, “non può ritenersi provata l’esistenza di alcuni attivo e consapevole contributo arrecato da Ciancio Sanfilippo in favore di Cosa nostra catanese”.

Inoltre “non può ritenersi provata alcuna forma di pericolosità sociale” né “è risultata accertata e provata alcuna sproporzione tra i redditi di provenienza legittima di cui il preposto il suo nucleo familiare potevano disporre la liquidità utilizzate nel corso del tempo”.

Cinque anni fa il Gup di Catania dispose già il non luogo a procedere per l’editore e all’epoca direttore de La Sicilia, Mario Ciancio Sanfilippo, nell’inchiesta in cui fu imputato per presunto concorso esterno in associazione mafiosa. Finisce così del tutto una via crucis giudiziaria sofferta in questi anni da Mario Ciancio, oggi di 88 anni, personaggio di spicco nel mondo dell’editoria. (Fonte Ansa).

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