Tirreno: “Molestie sessuali sul lavoro, risarcimento da 90mila€ alle dipendenti”

ROMA – E’ stato accusato di aver molestato sessualmente le sue dipendenti sul lavoro ed ora dovrà risarcirle per 90mila euro. Il Tirreno scrive che il giudice del lavoro Elisabetta Tarquini ha condannato il titolare della Lh Express, Mario Romano, a risarcire due impiegate che lo hanno accusato di molestie sessuali. I risarcimenti sarebbero stati definiti sulla basa delle nuove direttive europee in materia.

Carlo Bartoli scrive su Il Tirreno:

“«Io avrei preferito dimenticare subito. Chiudere tutto in un cassetto e non pensarci più. I miei genitori, però, mi hanno aiutato a parlare, mi hanno consolato e convinto a rivolgermi al sindacato e fare causa. Non tanto per i soldi, quanto per la mia dignità». Inizia così lo sfogo di Denise Galli, una bella ragazza che sembra il ritratto della salute e della spensieratezza, anche se mentre parla la voce le si incrina. Racconta delle molestie fisiche e verbali che hanno portato ad una vera e propria “causa pilota”: un maxi-risarcimento di 25mila euro più il reintegro e quattro anni di stipendi arretrati nei suoi confronti, 40mila per la sua collega Michela Bonari, altri 25mila per il consigliere di parità”.

La ragazza, scrive Bartoli, aveva 19 anni e fu licenziata ingiustamente secondo il giudice:

“Denise all’epoca aveva 19 anni, era appena uscita dalla scuola e l’impiego alla Lh Express di Pistoia era il suo primo lavoro. Un lavoro durato alcuni mesi e conclusosi con un licenziamento, ritenuto dal giudice del lavoro Elisabetta Tarquini, illegittimo e discriminatorio, una «ritorsione a fronte del rifiuto della lavoratrice di accettare le avances», del titolare della Lh Espress, Mario Romano”.

Denise Galli non è però l’unica ragazza che ha accusato Romano di molestie sessuali. Anche Michela Bonari, che al momento delle presunte molestie aveva 23 anni, ha denunciato il titolare per gli stessi motivi. Ci sono poi altre tre ragazze coinvolte nella vicenda:

“La storia di Denise Galli non è però appunto la sola. Michela Bonari, all’epoca dei fatti di anni ne aveva 23, aveva già svolto qualche lavoretto e sperava di trovare una sistemazione più stabile, per poter aiutare la mamma. La sua permanenza nella sede della piccola azienda di recapito postale di Pistoia è durata appena una settimana.

Michela e Denise hanno fatto causa e l’hanno vinta, una terza ragazza si è costituita parte civile nel procedimento penale ancora in corso, e per quanto riguarda altre due ragazze che hanno testimoniato, il giudice ha ordinato a Mario Romano e alla Lh Express di notificare la sentenza anche a loro «con contestuale avviso della loro facoltà di ottenere risarcimento delle lesioni patite»”.

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