Marito e moglie dicono ai ragazzi in strada di fare silenzio e vengono presi a calci e pugni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Settembre 2023 - 08:53 OLTRE 6 MESI FA
ragazzi

Foto archivio Ansa

Urla, schiamazzi: atteggiamenti che hanno infastidito una coppia che da redarguito un gruppetto di ragazzi in strada a Palermo. Un semplice “fate silenzio” che ha scatenato la violenza del gruppetto di giovanissimi. Marito e moglie, 63 e 50 anni, sono stati circondati e picchiati. Calci e pugni che li hanno fatti finire in ospedale sanguinanti. Sono stati soccorsi dai sanitari del 118 e trasportati all’ospedale Civico di Palermo. Hanno avuto una prognosi di 12 e 7 giorni per trauma facciale e cranico e per diverse contusioni. Il fatto è successo a due passi da via Ernesto Basile, in via Emilio D’Angelo. Le indagini sono condotte dai carabinieri.

La furia dei ragazzi contro la coppia

Dalla ricostruzione è emerso che la coppia, stanca delle urla dei ragazzini aveva chiesto, di fare silenzio o abbassare la voce. Un invito che non è stato gradito dai bulli che hanno iniziato ad inveire contro i due coniugi. Prima parole pesanti, ed è scoppiata una lite, poi i ragazzini hanno circondato e colpito i due.

Non solo Palermo

A Miriano invece un gruppetto di giovanissimi ha fatto esplodere una bomba carta ed uno di loro è rimasto ferito gravemente: il 21enne ha riportato l’amputazione di una mano, e devastanti ferite nell’avambraccio. Il fatto è avvenuto nel tardo pomeriggio sotto ad un cavalcavia, non distante dall’autostrada A4. Con il 21enne c’erano quattro suoi amici, di cui due 16enni, che hanno riportato lesioni lievi a causa dell’onda d’urto. Altri due sono rimasti illesi. E’ stato uno di loro ha chiamare, in stato di shock le forze dell’ordine.

A Padova, gli agenti della squadra mobile hanno arrestato, su ordine di custodia emesso dal Tribunale dei minorenni di Venezia, un ragazzo di 15 anni già denunciato per almeno due rapine, una aggravata, compiute nei confronti di due coetanei (un 16enne e un 15enne). Il ragazzo avrebbe dovuto trovarsi nella comunità di recupero di Trieste alla quale era stato destinato, invece è stato sorpreso a circolare liberamente in piazzale Santa Croce. Già altre volte non aveva rispettato il collocamento nella struttura triestina. Ora è stato portato nel carcere minorile di Treviso. 

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