La moglie decide di rinunciare al sesso per un voto di castità e il marito in astinenza la trascina davanti al giudice, chiedendo la separazione con addebito. E chi corre in difesa della signora? Gli avvocati Anna Orecchioni e Giacinto Canzona, esperti in cause “bislacche”.
Il codice civile fa infatti riferimento al diritto/dovere di un coniuge di avere rapporti sessuali con il proprio consorte. Il venir meno a tale “obbligo”, in maniera radicale o volontaria, potrebbe motivare una sentenza di separazione con addebito.
I protagonisti della vicenda sono una casalinga di 43 anni e suo marito, che di anni ne ha 60. Da qualche mese lei ha deciso di intraprendere un percorso religioso che prevede anche un voto di castità. Lui all’inizio ha accettato poi, quando ha visto che la vicenda si stava prolungando, ha deciso di rivolgersi alla legge.
La donna, però, ha tutta l’intenzione di difendersi in Tribunale, perché – sostiene – il marito sapeva del suo percorso religioso e ne era consenziente. Per questo ha deciso di farsi rappresentare in Aula dagli avvocati Orecchioni e Canzona.