Tagliente, uno dei tre ricattatori, chiamò Marrazzo il 6 luglio
Fu Carlo Tagliente, uno dei tre carabinieri accusati di aver ricattato Piero Marrazzo, e che è ancora in carcere, a chiamare dal suo cellulare il 6 luglio scorso, la segreteria dell’ex presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo.
La circostanza è emersa dopo l’audizione di tre componenti della segreteria dell’ex governatore sentiti nei giorni scorsi come testimoni dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal pm Rodolfo Sabelli titolari del fascicolo.
Secondo quanto si è appreso Tagliente, che ha ammesso di aver chiamato, si qualificò a uno dei componenti dello staff della presidenza regionale come un carabiniere ma fornendo un nome di fantasia.
Il carabiniere non ebbe mai un contatto telefonico diretto con Marrazzo e avrebbe spiegato agli inquirenti che fu lo stesso Marrazzo, durante l’irruzione nell’appartamento di via Gradoli dove l’ex presidente fu sorpreso insieme con il trans Natalie, a fornirgli il numero della segreteria a e dire di contattarlo.
Lo scopo della telefonata, secondo Tagliente, era ottenere un presunto aiuto ai fini di un trasferimento.