MILANO – “Non pensavo di fargli così tanto male”. Martina Levato lo ha detto ai suoi avvocati chiedendo notizie su Pietro Barbini, l’ex fidanzatino del liceo contro cui ha lanciato dell’acido. Barbini, 22 anni, rischia di perdere l’occhio destro ed è stato operato già diverse volte per limitare i danni dell’acido.
La ragazza, detenuta a San Vittore, ha confessato l’aggressione e scagiona il fidanzato Alexander Boettcher: “Ho fatto tutto da sola”. Intanto i suoi legali hanno chiesto una perizia psichiatrica per la giovane, che sostengono al momento dell’aggressione fosse incapace di intendere e di volere.
Il 5 gennaio uno dei legali della ragazza, l’avvocato Marziano Pontin che la difende assieme alla collega Paola Bonelli, è andato a trovare la studentessa nel carcere milanese di San Vittore, dove è rinchiusa dallo scorso 28 dicembre.
La giovane, da quanto si è saputo, in uno dei colloqui di questi giorni con i suoi legali ha chiesto conto delle condizioni di Barbini che rischia di perdere l’uso dell’occhio destro e ha detto:
“Volevo punirlo perché lui mi infastidiva con avances continue sulle chat, ma non pensavo di fargli così tanto male”.
La ragazza, tra l’altro, continua a ribadire la versione resa davanti al giudice delle direttissime nell’udienza di convalida dell’arresto e a difendere il suo uomo:
“Ho fatto tutto da sola, Alexander non c’entra nulla”.
Alexander Boettcher, broker immobiliare di 30 anni, però, è stato bloccato quel tardo pomeriggio del 28 dicembre scorso, in via Giulio Carcano, mentre con un martello in mano stava inseguendo Barbini, dopo che Martina Levato aveva lanciato l’acido contro il suo ex fidanzatino. La linea difensiva del broker, in ogni caso, è del tutto in linea con la versione fornita dalla sua amante:
“Ha fatto tutto lei, io non c’entro”.
Alexander, però, davanti al giudice delle direttissime aveva preferito avvalersi della facoltà di non rispondere.
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