MILANO – Rischiano fino a 16 anni di carcere Alexander Boettcher e Martina Levato, entrambi accusati di aver sfregiato con l’acido Pietro Barbini, colpendolo al volto e provocandogli danni pesantissimi tra cui la probabile perdita di un occhio. Negli ultimi giorni le condizioni di Pietro Barbini, ricoverato al Niguarda di Milano, sono peggiorate e così con l’aumento della gravità delle ustioni l’accusa si è trasformata da “lesioni semplici” a “lesioni gravissime”. E la pena massima per questo tipo di reato – che il pubblico ministero Marcello Musso chiederà di applicare – è di 16 anni.
Martina Levato, la studentessa della Bocconi, ha confessato di essere la responsabile dell’agguato, cercando di scagionare il suo amante/complice, Alexander Boettcher. Il processo è iniziato oggi, giovedì 8 gennaio, ma la prima udienza, dopo la richiesta del pm Musso, si è subito conclusa con un rinvio al prossimo 27 gennaio. E’ probabile che nella prossima udienza del processo le difese degli imputati chiedano il rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo sulla pena.
L’aggressione con l’acido muriatico – ha detto il pm di Milano, Marcello Musso – ha causato al 22enne Pietro Barbini “la più grave conseguenza della deformazione ovvero lo sfregio permanente del viso”, restando “peraltro da accertare l’eventuale indebolimento o perdita dell’occhio colpito dall’acido”. Il pm ha contestato alla coppia l’aggravante di aver agito per motivi abietti e futili “riferiti a rapporti sessuali da ritenersi particolari”.