MILANO – Tra i banchi dell’Università Bocconi di Milano si nascondeva una vera e propria “giustiziera di maschi”. Almeno secondo quanto sin qui emerso dalle indagini condotte su Martina Levato, la ragazza di 23 anni arrestata assieme al suo compagno per aver aggredito con l’acido un suo ex fidanzato del liceo, Pietro Barbini. Nei mesi scorsi aveva tentato di evirare un altro giovane che studiava con lei alla Bocconi e col quale aveva avuto una frequentazione.
Secondo quanto riferito dagli inquirenti, la studentessa bocconiana lo scorso maggio diede appuntamento in centro a Milano ad un suo compagno di università con cui l’anno precedente aveva trascorso le vacanze al mare assieme ad un gruppo di amici. I due quella sera si appartarono in macchina nel parcheggio di un hotel e iniziarono a spogliarsi e a scambiarsi effusioni amorose. A un certo punto la ragazza avrebbe detto: “Chiudi gli occhi, ti devo dare un regalo”. Il ragazzo acconsentì ma quando li riaprì sorprese Martina Levato con un coltello in mano in procinto di evirarlo. Il giovane riuscì a proteggersi e fu ferito ad una mano, poi scappò chiedendo aiuto.
Sempre stando alle indagini, la giovane uscì anche lei dalla macchina e raccontò alle persone accorse in aiuto che era stato lui ad aggredirla e a costringerla a salire in auto con la forza. In Procura a Milano era già stato aperto un procedimento su quanto accaduto mesi fa e la ragazza risulterebbe indagata per lesioni. Ora quel fascicolo sarà riletto anche alla luce dell’aggressione del 28 dicembre.
Ascoltata dal giudice Lorella Trovato nel corso dell’udienza di convalida dell’arresto, Martina “la giustiziera” ha ammesso di aver gettato l’acido addosso a Barbini, suo compagno di scuola al liceo Classico Parini di Milano, cercando però di scagionare l’attuale fidanzato, Alexander Boettcher, un 30enne che lavora in Borsa per una società immobilia e che, secondo la versione raccontata dalla Levato, “non era consapevole” delle reali intenzioni della sua fidanzata. Lui si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Nei giorni precedenti all’aggressione Pietro Barbini, che vive a Boston ed era rientrato a Milano per le vacanze, aveva ricevuto diverse telefonate da uno sconosciuto che assicurava di dovergli consegnare un pacco. Alla fine il 22enne si è presentato all’appuntamento, poco prima delle 18 di domenica 28 dicembre, in compagnia del padre, ma in via Giulio Carcano ha trovato la sua ex che gli ha lanciato l’acido e Alexander Boettcher, armato di martello.
Il padre della vittima è riuscito a bloccare l’aggressore, mentre la donna fuggiva. L’ha poi riconosciuta mentre si aggirava per i corridoi della Questura in seguito all’arresto di Boettcher.
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