Martina Levato incinta al nono mese: dopo aggressione con acido resta in carcere

Martina Levato incinta al nono mese: dopo aggressione con acido resta in carcere
Martina Levato e Alexander Boettcher (Foto Ansa)

MILANO – Martina Levato resta in carcere anche se al nono mese di gravidanza. La Levato, condannata a 14 anni per l’aggressione con l’acido insieme a Alexander Boettcher, aveva chiesto gli arresti domiciliari ma i giudici del Tribunale di Milano li hanno legati perché sussiste il pericolo di reiterazione dei reati.

Nel loro provvedimento, i giudici evidenziano la “pericolosità sociale” di Martina Levato, la sua “personalità aggressiva e priva di remore”, oltre ad un “accentuato pericolo di reiterazione criminosa”. Per il collegio, che ha detto no alla richiesta di domiciliari “presso l’abitazione dei genitori” della ragazza, “non appaiono mutate le esigenze cautelari”, anche perché il presunto complice Andrea Magnani nelle sue dichiarazioni “ha fatto esplicito riferimento all’esistenza di una lista di soggetti, di cui ha fornito anche i nomi, futuri obiettivi di ulteriori aggressioni da parte del Boettcher e della Levato”. Ed è dunque “del tutto evidente”, si legge nell’ordinanza,

“l’attualità del pericolo di commissione di ulteriori reati della stessa indole”. Per il Tribunale, quindi, “sussistono le esigenze cautelari di eccezionale rilevanza cui l’art. 275 comma 4 cpp subordina l’irrogazione ovvero il mantenimento della custodia cautelare in carcere nei confronti di donna incinta o madre di prole di età non superiore a sei anni con lei convivente”.

In più, secondo i giudici, non sono “ad oggi emerse” complicanze “della gravidanza tali da far apparire inadeguate le cure e l’assistenza prestate” nel carcere milanese di San Vittore.

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