Fece 13 nell'81, vincita negata a Martino Scialpi. Esposto al Csm

Pubblicato il 18 Giugno 2012 - 11:57 OLTRE 6 MESI FA

TARANTO, 18 GIU – C’e’ una nuova puntata nella vicenda di Martino Scialpi, il 59/enne commerciante di Martina Franca (Taranto), che l’1 novembre del 1981 sbanco’ il Totocalcio con un 13 da poco più di un miliardo di lire, ma non ha mai incassato la vincita perché la titolare della ricevitoria “smarri’ la matrice della schedina”, riporta l’Ansa.

Il commerciante ha presentato un esposto al Consiglio superiore della magistratura, al capo dello Stato, al presidente del consiglio e al Ministro della giustizia, chiedendo una ispezione al Tribunale civile di Roma e un intervento diretto delle istituzioni per risolvere il contenzioso.

Scialpi, in particolare, fa presente che nel febbraio scorso, dopo 30 anni di battaglie giudiziarie, si era visto riconoscere dal giudice civile del tribunale di Roma Alfredo Matteo Sacco la somma di due milioni e 344mila euro. Ma l’ingiunzione di pagamento nei confronti del Coni (per responsabilità extracontrattuale) è stata successivamente revocata dal giudice Lorenzo Pontecorvo, subentrato a Sacco nel corso del processo, sul presupposto, ritenuto errato dallo scommettitore, che la vicenda era stata già trattata nel giudizio conclusosi dinnanzi alla Corte d’Appello di Roma nel 1985. Ma quel processo, fa rilevare Scialpi, è precedente alla sentenza del 10 febbraio del 1987 che lo mandò assolto dai reati di furto, falso e truffa ai danni dello Stato, certificando in via definitiva la regolarità della giocata e il diritto a riscuotere la vincita.

Il commerciante contesta anche una sentenza del giudice civile Assunta Canonaco relativa a una denuncia di falso per alcuni documenti prodotti dal Coni. Sentenza che, pur rigettando le eccezioni della difesa del Coni inerenti il passaggio in giudicato e la prescrizione, rigettava la domanda per la “mancanza del nesso di causalita’ con i fatti esposti”.